Il 20 maggio entra in vigore il regolamento (UE) n. 420/2011 della Commissione europea che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari .

La principale novità è l’introduzione di apposite procedure che garantiscono il monitoraggio continuo dei fenomeni di contaminazione sulle diverse derrate alimentari, da parte degli Stati membri, nonché il flusso di informazioni da e verso la Commissione e verso l’Efsa. Il fine: prevenire i rischi per la salute dei consumatori europei, adottando eventuali opportune misure di salvaguardia. Sono poi riviste alcune soglie massime di tolleranza.

Gli Stati membri devono trasmettere alla Commissione con regolarità i dati relativi al monitoraggio delle aflatossine (ai sensi del reg. CE n. 1152/09). Devono anche comunicare all’Efsa i risultati dei monitoraggi su furano, carbammato di etile, sostanze perfluoroalchiliche e acrilammide, segnalando eventuali contaminazioni ricorrenti che possano fare sospettare l’emergenza di un rischio localizzato.

La Commissione a sua volta ha l’obbligo di comunicare all’Efsa i dati relativi all’occorrenza negli alimenti di ocratossina A, deossinivalenolo, zearalenone, fumonisine B1 e B2 e tossine T-2 e HT-2. Tali dati sono forniti alla Commissione dagli Stati membri, che devono anche precisare i controlli eseguiti e i progressi ottenuti per mezzo di misure preventive.

Sono aggiornati i tenori massimi di piombo, cadmio, mercurio, diossine, Pcb e Pah’s (idrocarburi policiclici aromatici). Per quanto attiene al cadmio, in particolare, la Commissione ha precisato che:
– i limiti stabiliti per le alghe marine essiccate e i relativi prodotti derivati devono applicarsi anche ai molluschi bivalvi essiccati (poiché cozze verdi e ostriche possono accumulare livelli di cadmio simili a quelli delle alghe marine, e vengono talora impiegate in forma polverizzata in alcuni integratori alimentari);

– poiché nei granchi e nei “crostacei analoghi” il tenore massimo si applica alle sole appendici (mentre nei crostacei si applica anche all’addome), la Commissione indica agli Stati membri di promuovere la riduzione del consumo del cefalotorace per ridurre l’esposizione al cadmio .

 

Dario Dongo

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