“Quante zollette ci sono in una Coca-Cola?”. Una lattina da 33 cl ne contiene 35 grammi di zucchero, o se preferite sette zollette da 5 g come mostra la fotografia. Poche persone si rendono conto di quanto sia dolce la bibita più famosa del mondo. Cominciamo così una nuova rubrica che vuole mostrare ai lettori quanto zucchero si nasconde nei prodotti alimentari. La polverina bianca si trova dappertutto anche in alimenti insospettabili come zuppe, salse, conserve. La lista dei prodotti che abbiamo selezionato è folta, ma aspettiamo anche segnalazione dai lettori
Gli zuccheri aggiunti agli alimenti sono accusati di essere una delle cause dell’obesità, che ormai ha raggiunto dimensioni epidemiche, e per questo motivo sono uno dei temi più dibattuti nel mondo della nutrizione. Secondo l’OMS, per abbassare il rischio di patologie croniche, gli zuccheri semplici aggiunti (*) non devono superare il 10% delle calorie giornaliere. Per un adulto vuol dire circa 50 grammi al giorno, corrispondenti a 10 zollette. Bere una lattina di Coca-Cola vuol dire coprire il 70% del fabbisogno!
L’etichetta a semaforo francese Nutri-Score attribuisce alla Coca-Cola il colore rosso per l’eccessivo contenuto di zucchero.
(*) Gli zuccheri aggiunti o zuccheri liberi sono quelli contenuti in alimenti e bevande zuccherate, miele, sciroppi, succhi di frutta da concentrato, e succhi/spremute/centrifughe/
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Molto bella questa nuova rubrica. Complimenti.
Ricordl solo che l’oms, però, si spinge oltre e, laddove possibile, raccomanda un’ulteriore diminuzione dello zucchero a meno del 5% dell’energia totale giornaliera (ovvero circa 25 grammi/5 zollette)
Suggerisco altri cibi o bevande considerati “salutari” come : yogurt bianco, succhi di frutta, cacao x la colazione, cereali di prima colazione integrali, biscotti integrali…
i suggerimenti sono validi sempre e solo se accompagnati da una attenta lettura degli ingredienti contenuti nei prodotti…
Non immaginavo fosse cosi ricca di zucchero, quanto vale una spremuta naturale
Gentilissimi la diffusione a mezzo stampa della nuova bevanda Fanta che fa capo al gruppo Coca-Cola a base di succo di arancia IGP dopo una attenta verifica mi ha spinto parafrasare il sopraesposto articolo da voi pubblicato da “quanto zucchero c’è in una lattina di coca cola con “quale succo IGP arancia Rossa di Sicilia” c’è in una bottiglia di aranciata Fanta. Rimango fortemente perplesso sulla correttezza della mossa di marketing portata avanti dalla nota azienda con la partecipazione del Consorzio Arancia Rossa IGP e del Distretto Agrumi. Faccio parte di una piccola azienda, rispetto alla multinazionale, che solo per avere tempo fa riportato sul brick la dicitura arancia rossa di Sicilia si è beccata una multa salatissima dalla ICQRF per uso improprio della denominazione. Vengo al dunque. Appena vista la notizia la prima cosa che ho fatto è stato quello di leggere il disciplinare perché, come ricordavo, nulla riporta su arance da destinare alla industria di trasformazione per l’ottenimento di succo IGP. La domanda nasce spontanea, di che succo si parla? Se è vero che questa collaborazione dura dal 2014 e 5 sarebbero i fornitori di materia prima già in essere, come fanno questi ultimi a fornire succo concentrato IGP visto che la certificazione non esiste? Chi garantisce la tracciabilità e le caratteristiche del prodotto? Tutto ciò non è passibile di frode nei confronti del consumatore? Il Consorzio istituzione deputata alla sola valorizzazione e tutela può controllare e certificare ed essere garante come recita un articolo pubblicato su il corriere.it? Trovo queste operazioni di marketing azzardate e non si può rimanere in silenzio perché tutto va solo a discapito delle aziende che operano correttamente e diventano solo strumenti di pubblicità ingannevole a discapito degli ignari consumatori.
Visto la sempre meno diffusione delle zollette, potremmo dire anche che ci sono quasi 9 bustine di zucchero, (1bustina sono 4gr. x 9 =36 ) che come impatto visivo è altrettanto forte