L’autorità britannica che vigila sul contenuto delle pubblicità, l’Advertising Standards Authority, ha censurato l’ultimo spot della Coca-Cola ritenendolo ingannevole. Nel video “Be Ok” veniva descritto in modo molto divertente come smaltire le 140 calorie contenute in una lattina della bevanda. Si comincia con una passeggiata di 25 minuti insieme al proprio cane, seguono 10 minuti di ballo ritmato, una risata lunga di 75 secondi e una breve manifestazione di gioia dopo avere vinto una partita di bowling.
L’Advertising Standards Authority ha ritenuto il messaggio poco chiaro perché lascia intendere che sia sufficiente praticare una di queste attività per bruciare le calorie assunte sorseggiando una lattina di Coca-Cola. In realtà per compensare l’apporto calorico bisogna realizzare tutte e quattro le proposte presentate nello spot.
Secondo Günther Karl Fuchs, autore del blog Papille Vagabonde, «Siamo di fronte ad una vera e propria strategia utilizzata da diverse aziende per eludere il problema dell’obesità. Il gioco è semplice, le aziende prendono i codici utilizzati abitualmente per la comunicazione nell’ambito dell’educazione alimentare e li ribaltano a proprio favore creando una certa confusione. Per esempio l’anno scorso continua Günther – gli specialisti in Scienze dell’alimentazione hanno accusato alcuni tipi di cereali per la prima colazione ricchi di cioccolato di innalzare troppo l’indice glicemico e di favorire l’obesità nei bambini. Un’azienda leader che produce cereali per la prima colazione ha subito realizzato uno spot invitando ad “iniziare la giornata con la giusta dose d’indice glicemico”.»
Siamo di fronte ad una strategia pubblicitaria definita da Günther “del ribaltone”che sembra molto diffusa.
© Riproduzione riservata Foto: Youtube.com, Coca-colaitalia.it
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
La giusta risposta è , maturare una corretta coscienza alimentare