Coca-Cola è stata costretta a ridimensionare il suo tradizionale tour del Regno Unito con i famosi camion natalizi, dopo uno scontro con alcune autorità locali e istituzioni sanitarie, che chiedevano alla multinazionale di smettere di regalare bevande zuccherate ai passanti. Quest’anno infatti le tappe del tour si sono ridotte di un terzo rispetto al passato: dalle 38 del 2017 si è scesi a 24 “fermate” programmate. Inoltre, Coca-Cola ha dichiarato che il 90% delle lattine distribuite saranno senza zuccheri e che non saranno offerte bevande ai bambini sotto i 12 anni in assenza dei genitori.
Dal 1995 due camion con i colori della multinazionale di Atlanta decorati con luci natalizie attraversano diverse città britanniche. Di solito vengono ospitati da centri commerciali, aziende e addirittura autorità locali, per celebrare le festività natalizie e per l’occasione sono offerte lattine da 150 ml di Coca-Cola, Coca-Cola Zero e Coca-Cola Light agli astanti.
L’opposizione a questo tipo di strategie di marketing è sempre più forte. 83 organizzazioni, tra cui la Royal Society of Public Health e il World Cancer Research Fund, hanno sottoscritto una lettera per chiedere alla multinazionale di distribuire solo bevande senza zuccheri, mentre città come Liverpool hanno deciso di non partecipare. Altre località hanno inviato reclami a Coca-Cola e catene di supermercati ospitanti come Asda e Tesco. Già lo scorso anno, le proteste verso l’iniziativa avevano spinto Public Health England a diffondere delle linee guida per rendere le autorità locali consapevoli dei danni alla salute.
Quest’anno il tour è partito da Glasgow, in Scozia, e terminerà a Londra il 16 dicembre, visitando lungo il suo percorso zone in cui si registrano criticità nelle condizioni di salute legate alla dieta dei cittadini: ben 14 delle 19 tappe inglesi fanno registrare tassi di sovrappeso tra i bambini di 10-11 anni superiori alla media.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Certo che stevia a parte,il resto e’ un disastro come dolcificante……..meditate gente !!!!