Le autorità di Pechino hanno vietato la vendita di 31 marchi di acqua minerale dopo aver ricevuto gli allarmanti risultati di un’indagine effettuata dalla Beijing Administration for Industry and commerce insieme con il bureau per la sicurezza alimentare della stessa capitale.
In molti campioni la carica batterica è risultata più alta del previsto, talvolta in misura clamorosa; nell’acqua chiamata Yiqun, per esempio, era 9.000 volte al di sopra dei limiti consentiti, in quella chiamata Tianzxing 560 volte. I test sono stati condotti non sulle bottiglie vendute al dettaglio ma su grandi serbatoi, e ciò significa che durante il confezionamento la situazione potrebbe essere anche peggiorata.
Stando a quanto riferito dal Beijing Times, giornale governativo, secondo le autorità il ritiro era indispensabile, per evitare che la contaminazione si diffondesse lungo la catena di distribuzione; sulle cause, per ora, le stesse hanno fornito solo argomentazioni piuttosto generiche: nelle aziende situate al di fuori dei centri urbani ci sarebbe una scarsa attenzione all’igiene dei grandi serbatoi unita a un ricambio e una sterilizzazione insufficiente dei filtri.
Non c’è pace insomma per i consumatori cinesi, anche se la continua scoperta di contaminazioni può essere il segnale tangibile di un miglioramento del sistema dei controlli.
Agnese Codignola