Negli Stati Uniti l’obesità riguarda un po’ tutti i gruppi di popolazione, anche se la patologia – dovuta al consumo eccessivo di cibo spazzatura – ha una particolare incidenza tra gli afro-americani, i cui adulti ne sono affetti quasi al 50%, e tra i bambini di cui è obeso il 20%. Uno studio, pubblicato dalla rivista Pediatric Obesity e anticipato dal Washington Post, condotto dal Rudd Center for Food Policy and Obesity dell’Università del Connecticut , ha cercato di capire come mai le catene di fast food, i produttori di bevande zuccherate e i distributori di snack cercano sempre più di catturare con la pubblicità bambini e adolescenti afro-americani. I ricercatori hanno analizzato i dati Nielsen dal 2008 al 2012 sui tassi di visualizzazione delle pubblicità alimentari in tv, rilevando che tutti i bambini hanno visto più spot alimentari nel 2012, rispetto al 2008, anche se il tempo passato davanti al piccolo schermo è rimasto praticamente lo stesso.
Il dato ancor più significativo è che in tutte le fasce di età i bambini e gli adolescenti afro-americani, vedono molta più pubblicità di cibo spazzatura rispetto ai loro coetanei bianchi. Una differenza che tra gli adolescenti arriva al 50% in più. Il motivo non è dovuto al maggior tempo passato davanti alla tv, ma nella scelta di canali televisivi diversi e sul fatto che nei programmi guardati dagli afro-americani ci sono più pubblicità di alimenti insalubri. Il principale autore dello studio del Rudd Centre, Frances Fleming-Milici, non crede che si tratti di una coincidenza: «Determinare le intenzioni delle compagnie alimentari è difficile, ma noi utilizziamo gli stessi dati che le aziende analizzano per decidere dove trasmettere le pubblicità. E gli annunci sono posizionati in modo da raggiungere un certo gruppo demografico».
Ma perchè i produttori e i distributori di cibo spazzatura non dovrebbero rivolgersi ai bambini afroamericani come gli è permesso fare con i coetanei bianchi?
Lo fanno di più di quanto fanno coi bianchi, secondo me perché mediamente sanno che da parte di quelle minoranze c’è più margine prima che si arrivi a una ribellione come invece anche se lentamente si sta facendo altrove