L’Agenzia per la protezione dell’ambiente della California potrebbe decidere che sull’etichetta delle carni lavorate e delle carni rosse fresche debba essere posta un’avvertenza sui possibili rischi di cancerogenicità per i consumatori, dopo che l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha classificato le prime come “cancerogene” e le seconde come “probabilmente cancerogene”. Infatti, una legge della California del 1986, la Proposition 65, obbliga l’Office of Environmental Health Hazard Assessment (OEHHA) a pubblicare e aggiornare l’elenco delle sostanze indicate come cancerogene dalla Iarc. Dopo la pubblicazione, i produttori devono provvedere ad apporre sui prodotti avvertimenti “chiari e ragionevoli” per i consumatori.
Il primo ad avanzare la richiesta di applicare questa norma anche alle carni lavorate e alle carni rosse fresche è stato il Center for Biological Diversity, suscitando l’immediata reazione contraria dei produttori di carne, associati nel North American Meat Institute (NAMI), secondo il quale la legge californiana non può essere applicata a prodotti sottoposti alla sorveglianza degli organi federali degli Usa. Da parte sua, come riferisce l’agenzia Reuters, il vice-direttore dell’OEHHA, Allan Hirsch, ritiene che l’etichettatura non sia applicabile alle carni fresche, mentre è meno chiara la situazione per quanto riguarda quelle lavorate. Una situazione che rischia di finire nelle aule di tribunale.
Attualmente, l’Ufficio californiano ha in corso le procedure per includere nella lista prevista dalla Proposition 65 il glifosato, l’erbicida più diffuso nel mondo, classificato dallo Iarc come “probabilmente cancerogeno”, e tre insetticidi: il malathion, anch’esso giudicato “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia dell’Oms, il tetrachlorvinphos e il parathion, giudicati “potenzialmente cancerogeni”.
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Tutto dipende da quanto se ne consuma, l’alternativa non è eliminare la carne perchè ritenuta cancerogena, ma bisogna cercare di mangiarla moderatamente, attualmente non si può prediligere un alimento rispetto a un altro perchè anche i vegetali (per via di diserbanti e prodotti chimici non sono più totalmente sani).
Ricordate che come riportano le statistiche si hanno più tumori per l’inquinamento atmosferico che per la carne rossa.
l’alternativa può anche essere eliminare la carne rossa e la cosiddetta “processata” (lavorata industrialmente o artigianalmente), perché, anche se può essere statisticamente più rilevante il danno alla salute da inquinamento, essendo il tumore multifattoriale, se si elimina anche una di queste possibili cause, il tornaconto è sempre utile. rimane da condividere l’invito a variare molto i cibi in tavola, magari cercando le risorse più credibili e vicine alla propria sede.