Ho notato che diversi sostituti solubili del caffè e del cappuccino indicano in etichetta “senza zucchero” e invece dalla composizione si nota (come Nestlé e Crastan) che contengono sciroppo di glucosio! Praticamente quasi tutte le versioni “senza zucchero “di qualsiasi marca contengono sciroppo di glucosio e sono anche da zuccherare!
Felicia
La dicitura presente sulle etichette di entrambi i prodotti segnalati dalla lettrice è “da zuccherare” (e non “senza zucchero”), una scritta che tuttavia potrebbe generare confusione. Infatti, un consumatore poco attento può legittimamente pensare che il “cappuccino solubile da zuccherare” sia un prodotto privo di zuccheri, da dolcificare a proprio piacimento, anche se in realtà contiene una quantità rilevante di carboidrati semplici.
Leggendo attentamente le etichette di questi caffè e cappuccini solubili “da zuccherare”, infatti, si può notare come in entrambi i casi gli zuccheri abbondino nella dichiarazione nutrizionale. Il cappuccino solubile da zuccherare Crestan contiene 28 grammi di zucchero ogni 100 di prodotto, mentre la versione “già zuccherata” ne ha più di 36. Nescafé Gold ginseng nella versione “da zuccherare” presenta ben 36 grammi di zucchero su 100 di prodotto, mentre quella classica ne contiene addirittura 51!
Controllando la composizione l’etichetta rivela che il secondo ingrediente, dopo il latte scremato in polvere, sia lo sciroppo di glucosio. Nelle versioni classiche, invece, lo sciroppo di glucosio scala in terza posizione ed è preceduto dallo zucchero.
Questi prodotti saranno pure “da zuccherare”, ma contengono altri tipi di zucchero in quantità significative (anche se in misura minore rispetto alle versioni classiche). Attenzione quindi alle diciture sulle confezioni: per non sbagliare è sempre meglio leggere bene l’etichetta.
Ma guarda un po’ che “strana” raccomandazione!
E come mai non hanno invece scritto, bene in vista sulla confezione, “da versare nella tazza”, “da mescolare” o altro?
Mi chiedo se non ci siano i presupposti per una segnalazione a chi di dovere…
Ma guarda un po’ che “strana” raccomandazione!
E come mai non hanno invece scritto, bene in vista sulla confezione, “da versare nella tazza”, “da mescolare” o altro?
Mi chiedo se non ci siano i presupposti per una segnalazione a chi di dovere…