Il caffè in capsule rappresenta il passaggio più evoluto di un processo che ha portato nelle case un caffè espresso molto simile a quello del bar. I punti vincenti delle capsule sono due: la possibilità di bere una tazzina di vero espresso e il minimo impegno oltre alla facilità nella preparazione. In sostanza ha vinto un elevato contenuto di servizio. Le capsule sono il risultato di un’evoluzione che è partita dalle macchine da caffè domestiche più tradizionali (la tipica Gaggia con accanto il macinino e un sistema di caricamento uguale a quello del bar).
Il sistema prevedeva la macinatura, una giusta quantità e un minimo di abilità nella preparazione, operazioni che rendevano non sempre soddisfacente il risultato finale. Il problemi del dosaggio e di quanto pressare sono stati risolti con l’introduzione delle cialde; queste sono simili al filtro del tè, quindi facili da smaltire nella sezione organica dei rifiuti domestici.
Secondo una chiave di lettura che mette al centro il contenuto di servizio, la cialda aveva ed ha l’inconveniente di sporcare e di gocciolare quando si toglie dal vano della macchina e si butta nella pattumiera. Con le capsule il problema è risolto perchè si introduce nella macchina e, dopo l’utilizzo, cade in un cassetto senza sporcare e senza difficoltà.
Il caffè è un piacere, diceva una nota pubblicità, ed è questa una delle ragioni che sta alla base di numerose innovazioni di prodotto. Le capsule che semplificano al massimo la preparazione sono un ottimo risultato ma qual è il prezzo da pagare? Dal punto di vista economico la tazzina preparata in casa con le capsule costa meno rispetto al bar, ma molto di più rispetto a quello preparato con la tradizionale caffettiera moka. Il prezzo delle capsule può risultare anche quattro volte superiore rispetto alla moka.
Dal punto di vista ambientale gran parte delle capsule sono destinate a diventate rifiuti solidi urbani indifferenziati, proprio il tipo di spazzatura che occorre ridurre. Per evitare questo inconveniente alcune aziende propongono capsule ecocompatibili. Tra i prodotti in vendita nei supermercati si trova Caffè Espresso di Vergnano in materiale plastico biodegradabile (Biodé). In alternativa Fiorfiore Coop dà indicazioni per separare i componenti delle capsule, dividendo il fondo del caffè (organico) dalla capsula (plastica).
Nespresso (il prodotto leader di mercato), venduto in internet, nelle boutique monomarca e tramite ordine telefonico dà la possibilità di smaltire le capsule usate portandole nei centri raccolta. L’obiettivo per il 2013 è riciclarne il 75% recuperando l’alluminio. Nespresso ha un prezzo unitario medio di 39 centesimi.
Un altro fattore critico del sistema è il legame indissolubile con la macchina. Numerose marche propongono unità che si possono utilizzare su un solo modello, anche se esistono capsule compatibili, ma occorre prestare attenzione alle indicazioni sulla confezione.
Per verificare l’offerta sugli scaffali Il Fatto Alimentare ha realizzato una rilevazione prezzi in tre catene: Simply Market, Coop e Carrefour, che propongono anche una marca propria. In ogni punto vendita ci sono differenti possibilità. Le differenze sono vistose, basta dire che il prodotto più economico costa la metà rispetto al più caro. Un altro dato interessante è che in tutti i supermercati le capsule più care sono quelle di Caffè Espresso Vergnano (compatibili con un buon numero di macchine da espresso, peraltro).
Le più economiche sia come prezzo unitario sia come prezzo al kg sono quelle con il marchio privato del supermercato. Quelle Simply costano 22 centesimi l’una e sono compatibili con vari tipi di macchina; Carrefour offre un tipo utilizzabile solo per la macchina Espresso Casa Coffexpress e un secondo modello compatibile al prezzo di 24 centesimi l’una. Infine FiorFiore Coop con ben 9 varianti di miscela vende capsule utilizzabili soltanto con il sistema Espresso Pro a 27 centesimi a pezzo.
Valeria Torazza
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* Torino, febbraio 2013
Foto: Photos.com, Nespresso.com
analisi di mercato
A me piace il progresso tecnologico. Ma in questo caso si tratta di un passo indietro. Ho una moka con cui decido io la quantità di caffè, la qualità e anche il tipo di miscela, oltre alla quantità di acqua da immettere, che mi darà la consistenza del caffè, da me decisa. Inoltre utilizzo, a volte, anche una vecchia caffettiera naoletana, che mi dà uno squisito caffè. il tutto a prezzi “familiari”. Senza offesa, ma il caffè di queste cialde è davvero una ciofeca, a prezzi esorbitanti, e con un inquinamento, per le confezioni, pazzesco.
Saluti
Fortunatamente con la liberalizzazione della produzione delle capsule compatibili come nel caso delle Nespresso, (per i sistemi Lavazza esistono da tempo le capsule compatibili) i prodotti possono costare anche la metà senza nulla sacrificare al gusto e alla qualità.
Il caffè contenuto nelle capsule ha un prezzo al kg molto ma molto più alto di quello nei sacchetti.
Inoltre dal punto di vista ambientale non mi sembra proprio una buona idea.