Per un uomo, ingrassare di 13 chili prima dei 30 anni comporta un aumento del 27% del suo rischio di morire di cancro alla prostata in età avanzata. Come riporta il quotidiano britannico The Guardian, è questa la conclusione di uno studio presentato al Congresso europeo sull’obesità 2023 di Dublino, che ha analizzato i dati di quasi 260mila uomini svedesi, seguiti dallo studio Obesity and disease development dal 1963 al 2014.
I risultati dello studio, che devono ancora essere pubblicati su una rivista scientifica peer reviewed, suggeriscono che un aumento di 13 kg tra i 17 e i 29 anni possa aumentare del 13% il rischio di incorrere in un tumore alla prostata aggressivo, in età avanzata, e del 27% il rischio di morte per questa malattia. Similmente, ingrassare di almeno mezzo chilo l’anno tra i 17 e i 60 anni può comportare un incremento del 10% del rischio di cancro alla prostata aggressivo e del 29% il rischio di morte.
Per arrivare a questi risultati, i ricercatori hanno analizzati i dati di oltre 258mila uomini svedesi che hanno partecipato al lunghissimo studio e che si sono fatti pesare almeno tre volte tra i 17 e i 60 anni. Più di 23mila partecipanti hanno ricevuto una diagnosi di tumore alla prostata, in media intorno ai 70 anni, e circa 4.800 sono deceduti a causa della malattia. Il cancro alla prostata è il tipo di cancro più comune tra gli uomini, con quasi un milione e mezzo di casi diagnosticati ogni anno, e già in passato era stata suggerita un’associazione tra il grasso in eccesso e il rischio di sviluppare forme aggressive e fatali della malattia. Studi precedenti, inoltre hanno collegato un aumento del rischio di cancro alla prostata a elevate concentrazioni dell’ormone IGF-1 nel sangue. I livelli di questo ormone sono aumentati nelle persone con obesità.
La ricerca è ancora allo stadio preliminare e non è chiaro se sia l’aumento di peso in sé ad essere associato al rischio, oppure se questo sia collegato al fatto di vivere con chili in eccesso per gran parte della propria vita, ha spiegato al Guardian Marisa da Silva, dell’Università di Lund. In ogni caso, i ricercatori sono piuttosto convinti che evitare importanti aumenti di peso negli uomini sotto i trent’anni sia importante per la prevenzione del cancro alla prostata.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Mi sembra uno studio importante, perché il campione è molto significativo e la durata mi sembra straordinaria! Bravi questi svedesi!
Avrei una domanda. “Similmente, ingrassare di almeno mezzo chilo l’anno tra i 17 e i 60 anni può comportare un incremento del 10% del rischio di cancro alla prostata aggressivo e del 29% il rischio di morte.”: cioè, oltre 21 kg. di aumento di peso “spalmato” su 43 anni di vita (tra i 17 e 60)? Intendo correttamente?
Una considerazione: ” … già in passato era stata suggerita un’associazione tra il grasso in eccesso e il rischio di sviluppare forme aggressive e fatali della malattia.”. Non mi sembra comunque che questa correlazione sia “circolata” molto, anche come semplice informazione ,,,