Il 43% dei bambini che vivono in Campania sono obesi o in sovrappeso (il 6% è in condizioni di obesità grave). Quelli sottopeso sono solo 1,3%. Lo rivela il rapporto pubblicato da EpiCentro, l’organo di informazione epidemiologica dell’Istituto Superiore di Sanità, condotto su un panel rappresentativo di bambini di terza elementare. Secondo l’indagine solo il 49% dei soggetti fa la prima colazione in modo qualitativamente adeguato, mentre il 20% non la fa e la rimanete quota (31%) non la fa in modo corretto. Per quanto riguarda la merenda del mattino, solo una piccola parte dei bambini (23%) consuma uno spuntino che si può considerare adatto, mentre l’80% mangia cose inadeguate.
Un altro punto doloroso riguarda la frutta. I genitori riferiscono che solo il 35% dei figli la consuma una-tre volte al giorno. Il 15% la mangia meno di una volta alla settimana o mai. Per la verdura i risultati sono più critici, il 19% consuma verdura una-tre volte al giorno, mentre il 19% la mangia meno di una volta a settimana o mai. Fa riflettere il dato sugli snack salati e dolci. Il consumo “più volte al giorno, tutti i giorni” è rispettivamente del 2% e dell’8%. Non meno preoccupante l’assunzione giornaliera di bevande zuccherate che interessa il 9,5% dei soggetti.
Bambini sedentari
Per quanto concerne il tempo dedicato ai giochi di movimento, due bambini su dieci fanno almeno un’ora di attività due giorni alla settimana, il 16% neanche un giorno e il 29% ha una sequenza da 5 a 7 giorni. L’ultimo dato abbastanza preoccupante riguarda la televisione. Il 40% dei piccoli guarda la tv o usa videogiochi/tablet/cellulare da zero a due ore al giorno. Il 47% dedica tre-quattro ore, mentre il 13% arriva a cinque. Valori più alti si riscontrano nel fine settimana, con il 59% dei bambini che passa almeno 5 ore davanti a uno schermo. Non c’è quindi da meravigliarsi se il 72% dei figli ha un televisore in camera.
Un capitolo del rapporto focalizza l’attenzione sulla forte correlazione fra i genitori e i figli; visto che il 66% delle madri di bambini sovrappeso e il 26% di quelli obesi ritiene che il proprio bambino sia normopeso o sottopeso. Nella realtà però il 42,5% dei soggetti registra sulla bilancia diversi chili di troppo.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Complimenti fate un lavoro egregio… Si dovrebbe sempre dare nome dell’azienda di cui si trovano anomalie sul prodotto…. è giusto che il consumatore venga avvertito. Bisognerebbe fare una campagna perché il sud consumi prodotti locali, e nei mercati rionali e meno nei supermercati… penso io
Buongiorno, sig. La Pira,
complimenti per l’interessante articolo.
Purtroppo, la nostra società consumistica e sprecona sta mostrando tutti i suoi lati negativi. Perdere la salute a causa della cattiva alimentazione è molto grave, anche perché un’alimentazione sana e un buon stile di vita sono i soli che ci possono aiutare a difenderci dall’inquinamento ambientale. Non so come andrà a finire, ma molti elementi mi dicono che non siamo sulla buona strada. Medici e insegnanti poco possono fare quando a pilotare e manipolare i consumatori è un’industria alimentare che si serve di pubblicità di bevande e cibo trash in modo prepotente e invasivo.
Cordiali saluti,
Lucia Ballarin
Purtroppo bisogna notare l’aspetto culturale, intendo qui la percezione degli adulti: bambini sovrappeso o addirittura obesi vengono percepiti dalle famiglie come bambini normopeso. Chissà se i genitori sono normopeso. Oltre alla qualità dei cibi è indispensabile valutarne la quantità, perché è un piacere per ogni mamma vedere che i figli mangiano con appetito, ma spesso c’è la tendenza a forzarli, con l’idea che se mangiano e sono “belli floridi” vuol dire che stanno bene. E poi, “omo de panza, omo de sostanza”! La magrezza evoca tempi cupi, di miseria, dove i pasti erano piuttosto saltuari e non abbondanti. Fa niente se ora si mangia cibo spazzatura, almeno si mangia, ogni pasto è una festa per la povertà lasciata alle spalle e… perché mai si dovrebbe dimagrire?