Cambiano le abitudini alimentari, problemi per la sicurezza e gli aspetti nutrizionali. Rapporto dell’Agenzia per la sicurezza alimentare francese
Cambiano le abitudini alimentari, problemi per la sicurezza e gli aspetti nutrizionali. Rapporto dell’Agenzia per la sicurezza alimentare francese
Beniamino Bonardi 24 Luglio 2017L’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (Anses) ha pubblicato il suo terzo rapporto, che viene stilato ogni sette anni, sui cambiamenti dei consumi e delle abitudini alimentari dei francesi. Per realizzare lo studio, denominato INCA 3, l’Anses ha intervistato, tra il 2014 e il 2015, più di 5.800 persone (3.157 maggiorenni e 2.698 minorenni). Dallo studio risulta che i francesi consumano in media, 2,9 kg di alimenti ogni giorno, il 50% è costituito da bevande, metà delle quali sono rappresentate dall’acqua. L’apporto calorico medio degli adulti è circa 2.200 kcal.
Aumenta sempre di più il consumo di alimenti trasformati, si registra un incremento degli integratori alimentari e, soprattutto, è ancora eccessivo il consumo di sale e insufficiente l’apporto di fibre. A questo si aggiunge un livello di attività fisica insufficiente, con un aumento del tempo medio passato davanti agli schermi in tutte le fasce d’età. Negli ultimi sette anni, i bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni che assumono integratori alimentari sono passati dal 12% al 19%, mentre gli adulti sono saliti dal 20% al 29%.
Il consumo medio giornaliero di sale è di 4,4 g nei bambini fino a 10 anni, di 6,5 g tra gli 11 e i 17 anni, mentre tra gli adulti è di 7 g tra le donne e di 9 g tra gli uomini, a fronte di una dose consigliata, rispettivamente, di 6,5 e 8 g. Il consumo medio di fibre è di 13 gi tra i bambini fino a 10 anni, di 17 g negli adolescenti tra gli 11 e 17 anni, mentre tra gli adulti, a fronte di una quantità consigliata di 30 gi il consumo è di 20.
L’Anses registra anche alcuni comportamenti a rischio, come l’aumento del consumo di prodotti di origine animale crudi (uova e, in particolare, carne e pesce), le temperature dei frigoriferi troppo elevate, tempi più lunghi di conservazione degli alimenti prima del loro consumo e un aumento di quelli assunti oltre la data di scadenza.
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