Lo scorso maggio, otto anni dopo la sua approvazione, negli Stati Uniti è diventata operativa la norma che obbliga le catene di ristoranti e le strutture al dettaglio con più di venti punti vendita con lo stesso nome a indicare la quantità di calorie dei piatti standard sui propri menu. L’Università di Dartmouth ha condotto uno studio da cui emerge che l’indicazione delle calorie rende il cibo meno desiderabile e cambia anche il modo in cui il cervello reagisce al cibo.
Lo studio, pubblicato da Plos One, mostra che quando le immagini del cibo sono accompagnate dall’indicazione del contenuto calorico, il cervello mostra una diminuita attivazione del sistema di ricompensa e una maggiore attivazione del sistema di controllo.
La ricerca ha coinvolto 42 studenti universitari tra i 18 e i 22 anni, di cui 22 stavano seguendo una dieta e 20 no. A tutti i partecipanti sono state mostrate 180 immagini di alimenti, per ognuno dei quali doveva essere indicato, su una scala da 1 a 4, il desiderio di mangiarlo. Ogni immagine è stata esposta due volte: prima senza indicazione calorica e poi con l’informazione sulle calorie. Tutti i partecipanti hanno indicato i cibi con esposto il contenuto energetico come meno appetitosi.
I ricercatori hanno anche analizzato attraverso la risonanza magnetica funzionale le risposte in due regioni del cervello che motivano il comportamento alimentare: il nucleo accumbens (NAcc) e la corteccia orbitofrontale (OFC). Tutti i partecipanti hanno mostrato una diminuzione dell’attivazione di queste aree in presenza dell’informazione sulle calorie, con una contemporanea maggiore attivazione delle aree deputate al controllo. Nelle persone a dieta l’area di controllo è risultata maggiormente attivata, anche durante la presentazione delle immagini di cibi senza indicazione delle calorie. Secondo i ricercatori, ciò suggerisce che le persone a dieta, avendo un obiettivo a lungo termine e non solo quello del piacere immediato del mangiare, tendono a considerare la quantità di calorie anche quando queste non sono esplicitamente indicate.
© Riproduzione riservata
[sostieni]