Indicare le calorie nei menu dei fast food ha un effetto scarso sugli acquisti dei clienti, che oltretutto tende a diminuire nel tempo. Questo è l’esito di uno studio pubblicato sul British Medical Journal dai nutrizionisti dell’Università di Harvard, Boston, che hanno analizzato cosa era successo agli oltre cento ristoranti di un’unica catena, sparsi in tre stati (Louisiana, Texas e Mississippi), che avevano introdotto il conteggio nel 2017.
I ricercatori hanno verificato le vendite del biennio aprile 2015-aprile 2017, epoca in cui non erano ancora segnate le calorie, e le hanno confrontate con quelle dell’anno successivo, andando a controllare anche le diverse categorie di alimenti acquistate, per un totale di oltre 49 milioni di transazioni effettuate e oltre 242 milioni di prodotti singoli acquistati.
Subito dopo l’introduzione delle calorie si è avuta una diminuzione media di 60 calorie a transazione (soprattutto nelle fasce di clientela meno abbienti) seguita, nell’anno successivo, da un aumento di 0,71 calorie ad acquisto per ogni settimana: alla fine dello studio la diminuzione media è risultata così essere di sole 23 calorie a transazione. Per quanto riguarda gli alimenti interessati, si è visto che le restrizioni sono state soprattutto a carico dei contorni, e non dei piatti principali né delle bevande zuccherate.
Per questo gli autori concludono che, da sola, l’indicazione delle calorie nel menu, soprattutto dei fast food, probabilmente non ha effetti significativi né duraturi.
Inoltre nell’editoriale di commento, Asha Kaur e Adam Briggs, del Centre on Population Approaches for Non-Communicable Disease Prevention dell’Università di Oxford, in Gran Bretagna, pur non condannando la misura, che potrebbe avere un piccolo ruolo nella lotta all’obesità, fanno notare alcuni aspetti. Su tutti, il fatto che l’indicazione delle calorie, paradossalmente, spingendo i gestori a modificare i menu solo in funzione di queste ultime, potrebbe favorire l’arrivo di altri ingredienti poco sani, ma con meno calorie. Inoltre, anche se a livello di popolazione generale 23 calorie in meno potrebbero avere un qualche effetto, gli esperti ricordano che per combattere efficacemente l’obesità, in tutta evidenza, occorrono provvedimenti ben più articolati e incisivi.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista scientifica