C’è troppa attenzione alla quantità delle calorie, anziché alla loro qualità? Una critica alle nuove etichette nutrizionali decise negli Stati Uniti
C’è troppa attenzione alla quantità delle calorie, anziché alla loro qualità? Una critica alle nuove etichette nutrizionali decise negli Stati Uniti
Beniamino Bonardi 29 Luglio 2016Il 26 luglio, negli Stati Uniti sono entrate in vigore le nuove norme stabilite dalla Food and Drug Administration (FDA) sulle etichette nutrizionali, che concedono alle aziende due anni di tempo per adeguarsi alle nuove disposizioni. I criteri decisi dalla FDA, innovativi rispetto a quelli di 22 anni fa, sono oggetto di critiche da chi li ritiene legati a una visione ormai datata, che ignora i recenti progressi relativi alle conoscenze nutrizionali. Alcune critiche sono state illustrate da Scott C. Tips, esperto di legislazione e diritto commerciale nel campo alimentare, in un articolo pubblicato dalla rivista WholeFoods.
Le nuove etichette dovranno indicare con maggiore evidenza il numero di calorie riferite ad una porzione dell’alimento considerato, oltre a ciò le dimensioni delle porzioni di riferimento sono state aumentate, considerando i cambiamenti alimentari tra il 1994 e oggi. Secondo Tips, quest’ultima indicazione è ininfluente, perché i consumatori tendono a mangiare sino a che sono sazi o sino a che la confezione è vuota. Anche porre in evidenza il contenuto di calorie è considerato un retaggio di vecchie impostazioni, secondo cui il conteggio servirebbe a ridurre il tasso di obesità. In realtà, sostiene Tips, concentrare l’attenzione degli americani sulle calorie e sulle dimensioni delle porzioni serve a distogliere l’attenzione da ciò che è veramente importante e cioè la densità nutrizionale degli alimenti ( il rapporto tra i nutrienti e calorie fornite da un alimento).
La densità nutrizionale indica la percentuale del fabbisogno quotidiano di ogni nutriente fornita dal consumo di una porzione pari a 100 kcal. Più valore è elevato, più l’alimento è una fonte privilegiata di quel nutriente, e viceversa. I cibi ad alta densità nutrizionale sono molto sani, perché apportano nutrienti senza appesantire. Con le nuove etichette nutrizionali, invece, i cittadini continueranno a bere grandi lattine di bibite con dolcificanti artificiali, nell’illusione che per perdere peso sia importante fare attenzione alla quantità di calorie e non alla loro qualità.
Un altro elemento di critica riguarda il fatto che le nuove etichette dovranno indicare gli zuccheri aggiunti riferendosi ad una dose giornaliera di 50 grammi. Anche in questo caso, secondo Tips, siamo di fronte ad un’innovazione apparentemente positiva. In realtà, in questo modo i consumatori saranno spinti a cercare alimenti con pochi zuccheri aggiunti, convinti che siano più sani, senza avere alcuna indicazione sul contenuto di dolcificanti artificiali privi di calorie ma critici per la salute, come l’aspartame e il sucralosio.
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Sono anni che ripeto che gli americani hanno una sorta di fissazione per il conto delle calorie, se andate sui loro siti di cucina, moltissimi utenti parlano quasi esclusivamente di quello, di nutrienti, blablabla e MAI, dico MAI, un accenno a discorsi sulla QUALITA’ degli ingredienti utilizzati…contano i numeri, e poi si ingoiano cose che in Europa quasi nessuno si sognerebbe di mangiare.
Senza speranza, ormai.
Infatti come è scritto nell’articolo si tratta di “un espediente pubblicitario per rappresentare le caratteristiche della banda ultraveloce”.
D’accordo con Graziano…….A mio parere la tabella nutrizionale è la cosa più inutile che potevano inventarsi.. sfido chiunque a consumare prodotti, quindi alimentarsi, attenendosi scrupolosamente alle indicazioni nutrizionali. Certo per qualche prodotto potrebbe essere utile, ma solo a livello conoscitivo….. E’ sempre l’eccesso che crea problemi, e questo vale per tutto quello che si consuma.
perche i supermercati non regalano una lente ai consumatori che possa così permettere di leggere le etichette degli alimenti ?