Continuano le segnalazioni di bufale su Facebook dove abbiamo ritrovato, per l’ennesima volta, la notizia dei cibi contaminati da nanoparticelle. In rete gira questo finto articolo di giornale che ha creato qualche allarme anche tra i nostri lettori. Il Fatto Alimentare si è già occupato di questa storia. Si tratta di una bufala, di uno scherzo di cattivo gusto realizzato con una certa furbizia. L’articolo cita uno studio condotto da scienziati modenesi in collaborazione con Beppe Grillo, dal quale emergerebbe la presenza di microparticelle di metalli pesanti in una serie di prodotti alimentari e si individua l’origine del problema nelle emissioni dei termovalorizzatori.
Dopo avere posto l’accento sul rischio di cancro causato dalle microparticelle di questi metalli, arriva la lista dei prodotti e delle marche famose coinvolte, e qui l’articolo diventa una vera farsa. L’elemento vincente della bufala è l’abbinamento tra un noto professore universitario Stefano Montanari, Beppe Grillo e le nanoparticelle che cominciano ad essere utilizzate nel mondo alimentare. Queste storie inventate generano nei lettori la cultura del sospetto, gettando discredito su marchi di prodotti alimentari famosi che ognuno ha nella dispensa o nel frigorifero. Il sistema funziona: da anni circolano in rete bufale e volantini allarmistici e c’è sempre qualcuno che ci crede.
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24