Bere una lattina di bevande light da 35 cl significa assumere 150 calorie e 39 grammi di zucchero in meno rispetto alla versione zuccherata, tuttavia berne due o più lattine al giorno può rappresentare un rischio per la salute. Uno studio pubblicato da Stroke, la rivista dell’American Heart Association, ha analizzato i dati sul consumo di bevande dietetiche in 81.714 donne di almeno 50 anni di età, che stanno partecipando a una ricerca della Women’s Health Initiative.
Sulle donne che consumano poche bevande con dolcificanti artificiali, di cui lo studio non specifica il tipo, non è stato riscontrato alcun aumento significativo di rischio. Per quelle che bevono regolarmente due o più lattine al giorno è stato registrato il 23% in più di probabilità di avere un ictus rispetto alle donne che ne bevono meno di una lattina alla settimana. Oltre al maggior rischio, è stato rilevato anche il 29% di probabilità in più di sviluppare malattie cardiache e il 16% di probabilità in più di morire per qualsiasi causa.
Gli autori avvertono che i dati rilevati non indicano, in realtà, un nesso causale tra le bevande dietetiche e l’ictus. Infatti, le informazioni sul consumo di bibite light provengono dalle risposte delle donne alla domanda su quante bevande con dolcificanti artificiali avessero bevuto nei tre mesi precedenti. “I risultati sono derivati da un’istantanea nel tempo”, dice Hannah Gardener, del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Miami, co-autrice di un editoriale che accompagna lo studio. “Per alcune persone questo dato potrebbe non riflettere il loro modello di consumo a lungo termine”.
Non è noto se le donne che hanno dichiarato di aver consumato grandi quantità di bevande dietetiche nei tre mesi precedenti, abbiano bevuto e in che quantità bevande zuccherate negli anni precedenti. “È possibile che fossero già su un certo percorso quando sono passate alle bevande con dolcificanti artificiali”, ha dichiarato a Consumer Reports Ralph L. Sacco, professore di Neurologia presso l’Università di Miami. Inoltre, poiché lo studio ha riguardato solo le donne in post-menopausa, i risultati non si applicano necessariamente alle donne più giovani o agli uomini.
Tuttavia, afferma Gardener, “disponiamo di dati sufficienti per consigliare alle persone di essere prudenti sul consumo di bibite dietetiche. La ricerca dimostra che non sono innocue e possono effettivamente aumentare il rischio di eventi cardiovascolari, come l’ictus”. Il consiglio di Gardener è di bere acqua, che è la migliore bevanda, suggerendo a chi consuma bevande light per disabituarsi a quelle zuccherate di farlo per un periodo limitato di tempo, per poi passare all’acqua e ad altre bevande più sane.
Lo studio è stato condotto su donne statunitensi. Per quanto riguarda l’Italia, bisogna tenere presente che siamo tra i Paesi europei con il minor consumo di bevande analcoliche, con una diminuzione del 20% dal 2009 a oggi. Secondo i dati di Assobibe, l’associazione italiana dell’industria delle bibite analcoliche, in Italia il consumo pro capite è di 51 litri l’anno, contro una media Ue di 94,5 litri. In Europa i maggiori consumatori sono i tedeschi con 139,6 litri pro capite, seguiti dai danesi con 124,7 litri, tallonati da cechi e belgi con 123,9 e 122 litri pro capite. L’Italia è al 25esimo posto.
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