Il consumo di bevande dolci, dolcificate ma anche naturalmente ricche di zuccheri come i succhi di frutta è associato a un aumento del rischio di diabete di tipo 2. Anche quando il gusto dolce è assicurato da un dolcificante artificiale la situazione non è migliore, perché il rischio non diminuisce. Il calo si inizia a vedere solo quando si sostituisce almeno una bevanda dolce al giorno con lo stesso quantitativo di acqua.
A mettere sotto accusa gli zuccheri di ogni tipo assunti attraverso i liquidi è un importante studio pubblicato su Diabetes Care dai nutrizionisti ed epidemiologi della Chan school of public health di Harvard- I ricercatori hanno verificato i dati di oltre 192.000 donne e uomini seguiti per molti anni nell’ambito di tre grandi studi di salute pubblica, condotti su decine di migliaia di infermieri e personale sanitario, le cui abitudini alimentari sono state verificate ogni quattro anni attraverso dettagliati questionari.
Dopo aver corretto quanto emerso in base a variabili quali l’età, il peso, abitudini di vita e altro, il risultato è stato comunque chiaro: a ogni aumento del quantitativo giornaliero di bevande dolci di 4 once, pari a circa 110 millilitri nell’arco di quattro anni, corrisponde un incremento del rischio di sviluppare il diabete del 16% nei quattro anni successivi. Per quanto riguarda i dolcificanti, l’aumento è superiore e pari al 18%, anche se gli autori avvertono che questo dato potrebbe essere viziato dal fatto che chi passa alle bevande dolcificate spesso lo fa perché è già a rischio di diabete.
La conferma del legame tra bevande dolci e diabete arriva poi anche dal dato speculare: rimpiazzare anche una sola bevanda dolce con il corrispettivo in acqua, tè o caffè non zuccherati fa scendere il rischio, negli stessi intervalli di tempo, di percentuali comprese tra il 2 e il 10%, mentre se la sostituzione è con dolcificanti artificiali non si vede alcun effetto positivo.
Chiara la conclusione degli autori: bisogna diminuire il consumo di zuccheri di ogni tipo in ciò che si beve, relegando le bevande dolci a situazioni particolari e non facendo affidamento sui dolcificanti, e tornare all’acqua o al massimo a tè e caffè (ovviamente non zuccherati).
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista scientifica
Invece adesso vendono anche l’acqua zuccherata/aromatizzata, tanto per continuare a crescere generazioni schiave di zuccheri e sapori ultra dolci dopo che per forza di cose non è più possibile continuare con i biberon di latte e biscotti prima di dormire.