Il rendimento scolastico e il benessere psicologico di bambini e ragazzi dipendono dall’alimentazione in misura significativa. In particolare, dalla quantità di alimenti sani presenti nella dieta, e dalle corrette abitudini, come fare una prima colazione nutriente. Lo dimostra, con numeri imponenti, uno studio pubblicato sul BMJ Nutrition Prevention & Health dagli scienziati dell’Università britannica dell’East Anglia che hanno analizzato la situazione di 50 scuole della contea inglese di Norfolk, frequentate da più di 9 mila tra bambini e ragazzi di età compresa tra i 9 e i 18 anni, inseriti nel Norfolk Children and Young People Health and Wellbeing Survey nel 2017.
I ricercatori hanno analizzato i dati sulla dieta, lo stato di salute e il benessere psicologico degli alunni, includendo anche parametri quali il consumo di alcol, la violenza domestica, la disponibilità di una stanza e di un letto per sé, e la sensazione di sicurezza in casa o a scuola, per giungere a una valutazione il più possibile esaustiva delle condizioni generali dei ragazzi. Come valori di partenza per il benessere mentale, gli studenti delle superiori (pari al 22% del campione) hanno raggiunto un punteggio di 46,6 su 70, mentre quelli più piccoli uno di 46 su 60.
Per quanto riguarda la dieta, solo un quarto dei ragazzi e il 28,5% dei bambini mangiava le cinque porzioni di frutta e verdura consigliate dalle linee guida, e rispettivamente il 10 e il 9% non ne mangiava neppure una. La situazione è apparsa simile quando è stata controllata la prima colazione: uno su cinque tra i liceali e uno su 10 tra i bambini ha ammesso di consumare solo una bevanda oppure di non bere né mangiare nulla, mentre un ragazzo su 10 ha confessato di non pranzare.
Quando sono andati a verificare se e come ciò si ripercuotesse sul benessere mentale, la situazione è risultata chiara: c’era sempre una relazione lineare tra chi mangiava frutta e verdura e uno stato mentale migliore. Tradotto in numeri, tra i più grandi mangiare una o più porzioni al giorni ha significato guadagnare 1,42 punti, mentre se le porzioni erano tre o quattro i punti in più diventavano 2,34, e se erano cinque 3,73.
Per quanto riguarda la prima colazione, chi la faceva in modo tradizionale, per esempio con porridge, yogurt, cereali, toast, frutta o uova cotte aveva un punteggio di benessere mentale superiore, in media, di 1,15 punti rispetto a chi pensava di sostituirla con uno snack o una barretta energetica. Inoltre, i ragazzi ‘più pigri’ raggiungevano punteggi inferiori ai primi in media di 3.14 punti se comunque bevevano solo un energy drink, e di 2,73 se andavano a scuola digiuni. Analogamente, saltare del tutto il pranzo equivaleva a una diminuzione media di 2,95 del benessere mentale. La stessa tendenza si è riscontrata in tutte le età, con un marcato -5,5 punti tra i bambini più piccoli che a colazione mangiavano solo una barretta e un -6 tra coloro che saltavano il pranzo, anche se tra gli alunni delle elementari si era trattato di casi rari.
In generale, comunque, ciò che emerge è la necessità, se si vogliono avere buone prestazioni scolastiche e, insieme, preservare l’equilibrio psichico degli alunni, di avere pasti regolari e nutrienti, ricchi di frutta e verdura. Il messaggio è tanto più significativo se si pensa che i dati risalgono al 2017 e, di conseguenza, non risentono del trauma della pandemia e dei lockdown, dopo i quali la situazione psicologica, nutrizionale e scolastica di milioni di ragazzi del mondo è peggiorata. Di questo si dovrebbe sempre tenere conto sia in famiglia che a scuola, nella formulazione dei menu, a maggior ragione quando si trona a scuola dopo mesi di isolamento.
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Giornalista scientifica