Bambino piccolo con occhiali mangia seduto a un tavolo

La pasta “Piccolini” Barilla non è un prodotto per la prima infanzia, ma è destinato ai bambini con più di tre anni”. È questo il senso della sentenza espressa dal Giurì che ha ritenuto legittima la pubblicità comparativa realizzata da Plasmon contro la pasta Piccolini Barilla. Bisogna però apportare alcune correzioni al testo per fare capire meglio ai consumatori quali sono le differenze tra i due prodotti.

Per questo motivo sopra la fotografia della pastina Pennette Plasmon bisogna sostituire la frase “pasta per bambini” con “pasta destinata alla prima infanzia” oppure “pasta per bambini con meno di 3 anni”. I cambiamenti sono previsti anche per la scritta a fianco della fotografia dei Piccolini Barilla: qui bisogna sostituire la frase “pasta per adulti” con la frase “pasta per bambini con più di tre anni”.

C’è di più. Il Giurì ha deciso che le parole riportate sulle confezioni di Piccolini Barilla “A mangiare bene si comincia da piccoli” sono scorrette e vanno cambiate perché possono indurre i genitori a pensare che sia un prodotto per i più piccoli. Per questo motivo probabilmente Barilla dovrà, entro 90 giorni, modificare tutte le etichette sulle confezioni. Altre modifiche di minor rilievo da apportare al messaggio riguardano il modo di indicare la quantità di pesticidi e micotossine.

Barilla perde contro Plasmon e cambia l’etichetta

Si conclude con una sconfitta per l’azienda di Parma una storia iniziata oltre un anno fa, quando la rivista Il Salvagente denuncia l’eccesso di micotossine e residui di pesticidi nelle paste destinate ai bambini più piccoli, firmate dai grandi marchi tra cui Barilla. La Plasmon rilancia lo stesso concetto in una pubblicità comparativa sul Corriere della sera e su La Repubblica il 30 novembre 2011, facendo un confronto tra la sua pasta e quella Barilla e scoppia la guerra.

La decisione del Giurì non giunge però inaspettata, Barilla aveva annunciato al nostro sito pochi giorni fa la decisione di cambiare le diciture sull’etichetta. Dalla prossima primavera – diceva la mail – cambieremo le diciture sulle confezioni di pasta Piccolini e ci sarà la scritta “Per consumatori sopra i tre anni” (una modifica già indicata negli spot tv).

La società di Parma ha cercato  di rimediare ad un errore grossolano fatto oltre un anno fa, quando aveva annunciato alla rivista Il Salvagente il cambiamento dell’etichetta, senza però concretizzare la promessa. La scritta infatti è stata inserita, ma solo sulla linea dei sughi, mentre per motivi incomprensibili si è deciso di non correggere anche le etichette della pasta.

Per i genitori che fanno la spesa al supermercato si pone un altro problema. Sugli scaffali si trovano altri marchi di aziende non specializzate nel cibo per la prima infanzia ma con nomi, disegni, fotografie e colori che lasciano intendere uno specifico uso per bambini piccoli. Molto probabilmente il contenuto di pesticidi e micotossine non è adatto ai minori di 3 anni, ma questo non è indicato in etichetta. È forse giunto il momento di scriverlo chiaramente sull’etichetta.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia

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Roberto La Pira
Roberto La Pira
21 Dicembre 2011 10:19

Gentile Emma ho ottime ragioni di credere che la nostra versione sia corretta.

Emma
Emma
21 Dicembre 2011 05:53

Sulla gazzetta di parma c’e un articolo ed un titolo che dicono il contrario…siete sicuri?

Alberto Colombo
Alberto Colombo
21 Dicembre 2011 18:19

a monte di tutto, visto che ho più di 3 anni, perché dovrei assumere una quantità maggiore, per esempio, di pesticidi rispetto ad un infante?
visto che è possibile produrre i baby-foods, perché non spostare i loro limiti anche ai cibi per grandi?
le aziende guadagnerebbero meno?

Roberto La Pira
Roberto La Pira
21 Dicembre 2011 20:28

Esistono sempe i prodotti biologici . In ogni caso molte volte in passato le regole valide per i baby food sono stati estese ai cibi per adulti.

rita
rita
24 Dicembre 2011 13:23

mio marito lavora in plasmon e ha fonti sicure.La gazzetta di Parma è l’unico giornale che ha voluto far credere in una vittoria della Barilla ma non è così!é esatto quello che La Pira ha riportato

Chiara
Chiara
12 Gennaio 2012 09:19

Sono tanto curiosa di sapere quali numeri si nascondono dietro ai segni verdi… saranno mica tutti un pelo sotto il limite?
Ci vorrebbe una bella pubblicità comparativa "pasta biologica per bambini E adulti" contro "pasta per bambini Plasmon" 😉

Antonio
Antonio
14 Gennaio 2012 16:58

Chiara, purtroppo il "biologico" impone di non usare pesticidi, ma questo va a discapito delle micotossine che aumentano sensibilmente nei prodotti biologici. I pesticidi vanno usati nella giusta misura, in modo che non rimangano residui (es.l’ultimo caso si Escherichia coli nei cetrioli deriva da un’azienda che produce biologico). Un bambino sotto i 3 anni ha un organismo diverso dall’adulto (per metabolizzazione, digestione, assimilazione) e assume in proporzione al peso 10-25 volte più alimenti di un adulto e di conseguenza assimila più residui tossici (pesticidi, metalli pesanti, micotossine, ormoni, farmaci…etc). Per capire meglio il concetto pensa che in 1 pasto di un bambino di 9 mesi che pesa 9Kg sono presenti tra le varie cose (pasta, carne, formaggio)180g di verdure; pensi che un adulto di 90Kg assuma 1800g di verdure a pasto più pasta, carne etc.?
Alberto, produrre alimenti per l’adulto secondo i criteri del babyfood è possibile ma MOLTO più costoso.
Sono un tossicologo che si è interessato al caso e penso che Plasmon abbia fatto un’azione sicuramente commerciale ma che possa servire a tutti i consumatori e tutelarli in futuro da scelte fuorvianti.