Child drinking glass of fresh water

Per l’acqua minerale la crisi economica non è mai esistita. Negli ultimi 30 anni i consumi hanno fatto registrare incrementi costanti (tranne nel 2004 e nel biennio 2009-2010) passando dai 6 miliardi di litri del 1990 ai 14,8 del 2017 (di cui 1,35 destinati all’esportazione). Questi numeri ci collocano in cima alla classifica mondiale e polverizzano qualsiasi confronto, anche perché stiamo parlando di 11 miliardi di bottiglie di plastica, riciclate solo per il 40%, mentre la rimanente quota finisce negli inceneritori, nei termovalorizzatori o nell’ambiente se non sono smaltite correttamente. È vero che i messicani ogni anno bevono 234 litri di minerale mentre noi arriviamo a 224, ma il numero di bottiglie risulta decisamente inferiore visto che da loro si usano molto i boccioni da 20 litri, mentre da noi le bottigliette da mezzo litro sono in costante crescita.

Il potere della pubblicità

Siamo di fronte a una storia tutta italiana, dove i produttori hanno raggiunto risultati eccezionali grazie a decenni di pubblicità in cui l’acqua in bottiglia è stata presentata come un prodotto snellente, dimagrante, in grado di migliorare la digestione e di dare benefici alla salute. Per contro, poco o niente si è fatto per contrastare le perplessità e i dubbi dei cittadini nei confronti dell’acqua di rubinetto.

Per l’acqua pubblica non vengono fatte corrette campagne sul piano della comunicazione

Gli incidenti di percorso sono numerosi sia per l’acqua minerale sia per quella del rubinetto, anche se il risultato finale è diverso. La sfiducia e la cattiva reputazione dell’acqua pubblica sono una certezza per moltissimi consumatori, anche perché non vengono fatte corrette campagne sul piano della comunicazione, mente gli imbottigliatori superano tutte le crisi e fanno dimenticare i frequenti incidenti di percorso con campagne pubblicitarie molto efficaci.

A mensa si beve l’acqua del rubinetto

C’è però un elemento che risulta molto strano. È vero che il 90,3% della popolazione beve acqua minerale, ma in questo conteggio del Censis mancano le persone con meno di 11 anni. Possiamo quindi dire con una certa sicurezza che in Italia i maggiori consumatori dell’acqua del sindaco sono i bambini dei nidi, degli asili e delle scuole elementari, che ogni giorno bevono e pasteggiano con l’acqua del rubinetto. Loro non fanno scene, anche se sono i soggetti più deboli, che quindi andrebbero protetti se le storielle sull’inaffidabilità dell’acqua potabile fossero vere.

C’è da chiedersi perché le cose cambino quando i bambini arrivano a casa, quando vanno con i genitori in pizzeria o al ristorante. Come mai il consumo di bottigliette di minerale, con o senza bollicine, raggiunge cifre strepitose quando si mangiano i pasti nelle collettività, nelle mense aziendali, negli ospedali, al bar o al ristorante? Il più delle volte si tratta di un consumo inutile, di un enorme spreco di bottiglie monouso che l’Ue cerca in tutti i modi di eliminare.

I miti sull’acqua potabile

Ma gli italiani sono contenti così, nessuno focalizza l’attenzione sul problema, nessuno riflette sui poveri bambini “costretti” a bere l’acqua del rubinetto, nessuno si chiede come mai i ristoranti di Roma e Milano non servano a tavola caraffe di acqua come si fa a Parigi, New York e Londra, nessuno si chiede perché siamo i più grandi produttori di acqua minerale in bottiglia al mondo con 15 miliardi di litri. La gente è stata indotta a pensare che l’acqua del sindaco è meno controllata, che le tubature sono vecchie, e molti sono convinti che i sassolini visibili nei filtri rompigetto fanno venire i calcoli e così via.
I nostri consumi sono talmente elevati da poter essere considerati una vergogna nazionale, anche perché nella maggioranza delle città l’acqua del sindaco è la migliore.

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Paoblog
5 Marzo 2019 10:04

Mi scrive un amico al quale ho segnalato l’articolo: “E’ una delle pochissime battaglie che combatto, a casa come al bar. Battaglia persa ovviamente…”

maurizio
maurizio
5 Marzo 2019 10:16

Anche le associazioni pane quotidiano e mense poveri bevono acqua del sindaco…..e non sono poche !!!

Federico
Federico
14 Marzo 2019 08:22

Mi sembra un articolo piuttosto fazioso e superficiale
Se si vuole andare più in profondità, avrei suggerito di pubblicare un confronto tra acqua minerale e acqua del rubinetto. Inoltre la deduzione che i maggiori utilizzatori dell’acqua del rubinetto siano i bambini non è deducibile da nessun dato fornito..

cristina
cristina
14 Marzo 2019 10:03

È interessante questo documento dell`Ispra sull`inquiamento da pesticidi delle acque. Dopo averlo letto ho immediatamente installato un impianto ad osmosi…

http://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/rapporti/R_282_18_TabReg.pdf?fbclid=IwAR3IykDXYbEl3La-2-u9PZXPzp3ULd04WtE5weAUsDDpxyKOKeaDn_4ofnA

Angela
Angela
15 Marzo 2019 07:25

Enorme castroneria! I miei figli a scuola portano l’acqua in bottiglie da mezzo litro e gli ho proibito di bere dai rubinetti del bagno. A casa usiamo acqua in bottiglie di vetro e sto cercando bottiglie di acciaio made in italiano per i miei figli per ovviare al problema della plastica. L’acqua dell’acquedotto non è affatto sicura a causa di tubature ridotte male a causa della mancata manutenzione e dei controlli sull’acqua stessa. In quanti paesi viene sconsigliato l’utilizzo a causa della presenza di sostanze tossiche? L’articolo sorvola completamente questo problema. Non siamo fessi caro signore nello spendere tanti soldi in acqua confezionata e fare tanta fatica a trasportarla dai negozi a casa. A volte l’acqua è così piena di cloro che sembra orzata ma è l’aspetto meno grave di tutti. Un altro appunto: perché non scrivete dei rischi che porta bere acqua in bottiglie di plastica esposte al sole o alla luce? Il suo articolo è molto superficiale e non affronta il problema a 360 °

ezio
ezio
Reply to  Angela
15 Marzo 2019 12:14

La soluzione giusta per lei, che vive in una zona dove l’acqua del rubinetto non è delle migliori, è l’acqua minerale in bottiglie biodegradabili e compostabili di origine totalmente vegetale, che sono in commercio da qualche anno.
Sperando che divengano poi obbligatorie per tutti gli imbottigliatori di acqua e bibite varie ed informandosi in quale cassonetto smaltirle della differenziata nella sua zona.
Attenzione anche al residuo di Arsenico inorganico presente nelle minerali, scegliendo naturalmente quelle a contenuto più basso e scartandone alcune che hanno un contenuto significativo, anche se nella norma della legge vigente.