La cucina messicana dovrà davvero fare a meno del guacamole, la caratteristica salsa a base di avocado? Come ricorderete, l’allarme è stato lanciato dalla catena americana Chipotle Mexican Grill, secondo la quale esiste il forte rischio di una progressiva riduzione delle rese dei raccolti di avocado, con corrispondente aumento dei prezzi. Tutto per colpa di una grave siccità che ha colpito la California e, sul lungo periodo, del riscaldamento globale dovuto ai cambiamenti climatici.
Eppure, non è detto che in futuro il quadro debba essere per forza così nero, almeno a sentire David Lobell, professore all’Università di Stanford, dove si occupa del rapporto tra sicurezza alimentare e cambiamenti climatici.
Lobell è uno degli autori dello studio del 2006 secondo il quale l’aumento delle temperature nei prossimi 45 anni potrebbe ridurre sino al 40% la produzione delle colture più popolari della California, tra le quali appunto l’avocado. Studio citato proprio da Chipotle a sostegno della sua previsione di rischio. Il problema, sottolinea lo stesso Lobell in un post sul blog G-FEED, è che quello studio si basava – per quanto riguarda l’avocado – su pochi dati e aveva dunque un ampio margine di incertezza. Al punto che in uno studio successivo, pubblicato nel 2011, Lobell e colleghi hanno preferito limitare le loro previsioni a colture per le quali erano disponibili più dati (come fragole e ciliegie, per le quali è confermato lo scenario di una consistente diminuzione di produzione), senza prendere in considerazione l’avocado.
Per questo frutto dobbiamo allora aspettarci o meno una crisi di produzione? «Molto difficile rispondere», afferma Lobell, confermando la situazione di incertezza. Nel suo post, tuttavia, lo scienziato sottolinea un altro aspetto interessante della questione e cioè che il grande clamore suscitato dalla notizia suggerisce che la gente prende molto sul serio quello che le grandi aziende alimentari dicono sui cambiamenti climatici.
E proprio per questo, le grandi aziende dovrebbero fare di più per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema.
Valentina Murelli
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giornalista scientifica