Omini con tute protettive gialle ed attrezzature di rilevazione tra cubetti di zucchero

zuccheroCon gli zuccheri non bisogna eccedere, e non è il caso di cercare scappatoie. Come quella rappresentata dal fruttosio, presentato spesso come un’alternativa più salutare al comune zucchero da tavola. Ma le cose non stanno proprio così, anche perché lo zucchero (ossia il saccarosio) è composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio: ricordiamo quindi che assumiamo fruttosio ogni volta che zuccheriamo qualcosa.
Ma ha senso acquistare il fruttosio puro?  Sembra proprio di no. “Negli anni ’80, si suggeriva ai diabetici di utilizzarlo per dolcificare perché ha un indice glicemico molto più basso di glucosio e saccarosio, e quindi non influisce sulla glicemia”, spiega Livio Luzi, ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del Dipartimento di Endocrinologia, Nutrizione e Malattie Metaboliche del Gruppo Multimedica.  Diversi studi hanno però evidenziato che una dieta ricca di fruttosio crea un accumulo di trigliceridi nel fegato, che è causa di steatosi epatica non alcolica (Nonalcoholic Fatty Liver Disease, NAFDL) Un disturbo, a volte definito “ fegato grasso,” che può avere conseguenze serie, e trasformarsi in epatite cronica che può evolvere in cirrosi e in alcuni casi anche in cancro. “ La steatosi epatica inoltre è correlata a rischio cardiovascolare, ma anche a insulinoresistenza” spiega Luzi, “in altri termini, il rischio diabete si ripresenta, anche se attraverso un meccanismo diverso”.

Ricerche degli ultimi anni mostrano inoltre che il consumo di fruttosio causa anche un incremento dell’uricemia, che può contribuire a determinare insulinoresistenza. In questo caso, è l’acido urico sviluppato in seguito un accumulo di metaboliti dell’ATP (le molecole che forniscono energia alle cellule) ad aumentare l’infiammazione e lo stress ossidativo che causano insulinoresistenza, ma anche altri disturbi tra cui la gotta. Una malattia che colleghiamo al passato ma che è  ricomparsa negli ultimi anni, ed è dovuta proprio a un eccesso di acido urico, “tanto che è stato individuato un legame tra l’uso del fruttosio e la diffusione di questa patologia”, spiega il docente. “A livello vascolare, il meccanismo patologico dell’acido urico è legato a una riduzione della produzione di ossido nitrico, che può aumentare il rischio di vasocostrizione”.

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Il miele è ricco di fruttosio e deve essere consumato con moderazione, mentre non si dovrebbe limitare il consumo di frutta

Considerata la quantità di dati di cui disponiamo, non ha molto senso acquistare fruttosio invece di zucchero, utilizzandolo magari per confezionare dolci come invitano a fare le confezioni di grandi dimensioni in vendita nei supermercati. Oltretutto, a prezzi ben superiori  di quelli del comune saccarosio: il fruttosio Esselunga, che è uno dei più convenienti, costa 5,59 euro al chilo contro  gli 1,28 euro del normale zucchero, ma online si trovano confezioni di fruttosio a prezzi ben più elevati.

È vero che il fruttosio ha un potere dolcificante superiore a quello dello zucchero, il che dovrebbe indurre a usarne meno, “ma proporlo come un prodotto da consumare liberamente, quando si tratta di un integratore alimentare, è fuorviante” ricorda Luzi. Anche se non deve essere demonizzato: “Assunto in dosi moderate e in modo fisiologico, il fruttosio non crea problemi” ricorda il docente. Se il miele, che ne è ricco, deve essere consumato con moderazione, non si dovrebbe limitare il consumo di frutta. Ricordiamo che secondo le linee guida dovremmo consumare almeno cinque porzioni di verdura e frutta al giorno, “spesso invece ne mangiamo troppo poca: è vero che la frutta contiene fruttosio, ma insieme a fibre e micronutrienti, soprattutto antiossidanti, che ne tamponano gli effetti negativi”, ricorda Luzi, “eventualmente si può suggerire a chi ha problemi di glicemia che la frutta non troppo matura ha un contenuto di zucchero per porzione decisamente più ridotto “. Quello che dovremmo davvero evitare sono i cibi trasformati dove spesso il fruttosio compare in dosi elevate, anche sotto forma di sciroppo di glucosio-futtosio, molto usato dall’industria alimentare specialmente per dolcificare le bibite: “l’indicazione è di preferire gli alimenti naturali”, conclude il docente. “ricordando che l’attività fisica è fondamentale per mantenersi in salute, e serve anche a contrastare la steatosi epatica, almeno nelle sue fasi iniziali”.

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livio
livio
4 Novembre 2022 00:20

Piccolo refuso: ossido nitrico (non acido nitrico)

Valeria Nardi
Reply to  livio
4 Novembre 2022 09:59

Grazie abbiamo corretto.