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salsa sugo asiago dressing
La sedicente salsa “Asiago Dressing”

Su un sito europeo di e-commerce era in vendita una sedicente salsa “Asiago Dressing” che, a dispetto del nome, non conteneva  il formaggio tipico veneto-trentino. Il Consorzio Asiago DOP e l’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF) del Mipaaf sono intervenuti e hanno fatto ritirare il prodotto.

Il Consorzio da tempo ha attivato uno specifico servizio di monitoraggio dell’e-commerce agroalimentare, sfruttando gli accordi delle autorità italiane con le principali piattaforme online internazionali da un lato e stimolando la piena applicazione della norma introdotta dal Regolamento (UE) 1151/2012 che stabilisce l’obbligo, per ogni paese della Ue, di difendere le denominazioni protette perché parte del patrimonio culturale dell’Unione.

L’Asiago DOP è un formaggio prodotto con latte vaccino, la cui tradizione è fortemente radicata nll’ambiente in cui nasce. Le sue origini si trovano nell’altopiano da cui prende il nome, fertile e ricco di pascoli, ma con lo sviluppo della tecnica casearia la produzione dell’Asiago DOP si è allargata ai territori vicini. Oggi la zona di raccolta e di trasformazione del latte comprende quattro province: Vicenza, Trento e una parte delle confinanti Padova e Treviso. Il formaggio si può trovare in due varianti: fresco o stagionato, ed è proprio a causa del grande successo che riscontra tra i consumatori a renderlo così appetibile ai truffatori.

Logo-Asiago
Il Consorzio da tempo ha attivato un servizio di monitoraggio

La salsa ritirata non è il primo caso: già nel 2014, in seguito a una segnalazione del Consorzio, l’Ispettorato aveva bloccato su eBay un produttore americano che proponeva falso Asiago DOP disponibile all’invio in Europa.

La tutela del consumatore e la valorizzazione delle produzioni DOP e IGP sono sempre più oggetto di attenzione e controllo vista la crescente diffusione dell’e-commerce agroalimentare. Da quando è entrata in vigore la norma sopracitata, solo l’Italia ha segnalato oltre 670 casi lesivi del made in Italy, sia all’estero che sul web. Più precisamente online sono state bloccate 395 tipologie di prodotti, (330 su eBay e 65 su AliBaba).

Foto Consorzio Asiago DOP

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