Introdurre le arachidi nella dieta dei bambini sin da piccoli può ridurre il rischio che sviluppino l’allergia a questo alimento in età successiva. E’ quanto ha rilevato uno studio condotto da ricercatori del King’s College di Londra e pubblicato dal New England Journal of Medicine. L’allergia alle arachidi è in aumento in tutto il mondo, specialmente in Occidente. Negli Stati Uniti, la percentuale degli allergici è più che quadruplicata in tredici anni, passando dallo 0,4% del 1997 all’1,4% del 2008 e a oltre il 2% nel 2010. Nel 2000, l’American Academy of Pediatrics raccomandò di non introdurre le arachidi nella dieta dei bambini a rischio di allergia fino ai tre anni d’età. Tuttavia, di fronte alla continua crescita delle allergie e a una revisione degli studi scientifici disponibili, nel 2008 i pediatri americani ritirarono questa raccomandazione.
I ricercatori del King’s College di Londra, guidati da George Du Toit, allergologo pediatrico, hanno deciso di condurre uno studio clinico controllato, dopo che un precedente studio osservazionale condotto dallo stesso Du Toit aveva rilevato una notevole differenza nell’allergia alle arachidi tra i bambini in Israele e quelli della comunità ebraica di Londra: i primi, che mangiano prodotti a base di arachidi nel primo anno di vita, hanno un tasso di allergia dieci volte minore rispetto ai bambini ebrei di Londra, che non hanno questa abitudine. Lo studio clinico pubblicato dal New England Journal of Medicine ha coinvolto 640 bambini tra i quattro e gli undici mesi d’età, che avevano avuto episodi di eczema grave e/o erano allergici alle uova, e ha compreso sia quelli che, dopo un test cutaneo, risultavano a rischio di sviluppare l’allergia alle arachidi, sia quelli senza alcuna predisposizione. I bambini sono stati divisi in due gruppi e seguiti fino al quinto anno d’età: un gruppo di bambini ha consumato almeno sei grammi di arachidi a settimana, mentre gli altri hanno seguito una dieta senza arachidi. Al compimento del quinto anno, il tasso di allergia dei bambini del primo gruppo è stato del 3,2%, contro il 17,2% di quelli del secondo gruppo. Quindi, i bambini che hanno consumato arachidi entro il primo anno di età hanno avuto un tasso di allergia inferiore dell’81%, rispetto a chi non le ha consumate.
In particolare, tra i 530 bambini che inizialmente erano risultati negativi ai test allergologici per le arachidi, al compimento del quinto anno d’età è risultato allergico a questo alimento il 13,7% di quelli che non avevano mangiato arachidi, contro l’1,9% di quelli che le avevano inserite nella dieta, con una differenza dell’86,1%. Tra i 98 bambini che erano risultati al test cutaneo iniziale, al quinto anno d’età è risultato allergici il 35,3% di quelli che non avevano mangiato arachidi, contro il 10,6% di quelli che le avevano consumate, con una differenza del 70%. Lo studio clinico proseguirà con una seconda fase, in cui ai bambini che hanno consumato arachidi verrà interrotta la somministrazione di questo alimento, per verificare se la protezione contro lo sviluppo dell’allergia dura anche nel lungo periodo.
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