Api: quando non uccidono, i pesticidi neonicotinoidi danneggiano l’olfatto. I risultati di uno studio dell’Università di Trento pubblicato su Scientific Reports
Api: quando non uccidono, i pesticidi neonicotinoidi danneggiano l’olfatto. I risultati di uno studio dell’Università di Trento pubblicato su Scientific Reports
Redazione 13 Dicembre 2016Uno studio dell’Università di Trento, pubblicato su Scientific Reports, ha rilevato le concentrazioni di pesticidi neonicotinoidi nel cervello delle api e ha scoperto i danni che provocano anche a dosi inferiori rispetto a quelle letali. I ricercatori del laboratorio di neurofisica hanno identificato una perdita dell’olfatto, oltre che della memoria e dell’orientamento negli insetti esposte al pesticida. L’alterazione dell’olfatto delle api può compromettere la comunicazione e di conseguenza causare il collasso dell’intera colonia.
L’insetticida neonicotinoide più usato al mondo è l’imidaclopril, un derivato, appunto, della nicotina introdotto negli anni Ottanta come sostituto del DDT. Negli ultimi anni, l’esposizione a questi pesticidi è considerata una delle possibili cause del declino della popolazione mondiale di api e insetti impollinatori, e per questo sono stati regolati in maniera sempre più stringente sia a livello nazionale che comunitario. «I principi attivi di questo tipo di pesticidi – spiega Albrecht Haase del C interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) – sono altamente neurotossici: si legano ai recettori della nicotina nelle sinapsi e bloccano il trasporto delle informazioni a livello cerebrale.»
Questo studio fa scattare, quindi, un campanello d’allarme: con la scoperta che i neonicotinoidi sono pericolosi per le api anche a basso dosaggio, le restrizioni imposte dalle normative sembrano inadeguate a tutelare gli insetti impollinatori. Lo dimostrano gli elevati livelli di assimilazione del pesticida registrati nel cervello delle api. È anche possibile che il problema derivi dal mancato rispetto dei limiti da parte degli agricoltori, dall’esposizione per altre vie e dalla persistenza del pesticida nell’ambiente.
Lo studio è stato realizzato utilizzando innovative tecniche di imaging e proseguirà valutando anche gli effetti dei pesticidi neonicotinoidi sul comportamento delle api, sia in laboratorio che in ambiente.
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