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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha sanzionato Calypso, società attiva nel settore della distribuzione e manutenzione dei depuratori d’acqua, per pratica commerciale scorretta. Secondo l’Antitrust l’azienda avrebbe fornito informazioni fuorvianti sia sulla salubrità dell’acqua del rubinetto che sulle caratteristiche dell’offerta, e ostacolato il diritto di recesso. Per questo, la società ha ricevuto una sanzione pari a 30 mila euro, oltre al divieto di proseguire con le pratiche contestate.
Il procedimento dell’Antitrust, avviato su segnalazione di consumatori e dell’associazione Aeci, ha riguardato la “promozione, con modalità ingannevoli ed aggressive, di un kit di filtrazione e purificazione dell’acqua potabile (per uso domestico) e del connesso servizio dodicennale di manutenzione” e la diffusione attraverso il sito internet della società di “informazioni idonee ad ingenerare un eccessivo allarmismo sulla scarsa qualità dell’acqua potabile”.
Secondo l’Agcm “l’induzione alla sottoscrizione del contratto è avvenuta sulla base di informazioni omissive e fuorvianti sia con riferimento alla salubrità dell’acqua del rubinetto e ai connessi rischi per la sicurezza personale, che in relazione alle caratteristiche principali dell’offerta”, in particolare modalità pagamento, possibili detrazioni fiscali e caratteristiche del sevizio di manutenzione dei depuratori d’acqua. A questo proposito, scrive l’Antitrust “la stessa modulistica utilizzata dal professionista risulta inadeguata a rappresentare con chiarezza e immediatezza le effettive condizioni di vendita.”
“Da tale punto di vista, dunque, – si legge nel provvedimento dell’Antitrust – la condotta del professionista nella fase di “aggancio” del consumatore, attraverso un primo contatto telefonico e al momento della prima visita domiciliare, risulta ingannevole e omissiva” riguardo le caratteristiche principali del prodotto, il prezzo e il modo in cui è calcolato, e l’esistenza di un beneficio fiscale.
Inoltre, la società Calypso secondo l’Agcm avrebbe fornito informazioni fuorvianti sulla qualità e la sicurezza dell’acqua potabile attraverso il suo sito internet “suggerendo un inesistente contrasto tra le prescrizioni dell’Oms e la normativa sulla qualità dell’acqua potabile in tema di concentrazioni massime ammissibili di nitrati e potenziali rischi cancerogeni” e omettendo “di riferire che l’assunzione dell’acqua di rubinetto consente un apprezzabile apporto di minerali”.
Infine “in numerose fattispecie contrattuali Calypso ha ostacolato l’esercizio del recesso”. Si legge nel provvedimento: “il funzionario commerciale ha fissato l’appuntamento per discutere le modalità di pagamento decorsi 14 giorni dalla stipula del contratto, quando, cioè, risultava già spirato il termine per esercitare il diritto di recesso. In tal modo, gli agenti del professionista hanno potuto proporre ai consumatori, ormai impossibilitati a liberarsi dal vincolo contrattuale senza spese, modalità e tempistiche di pagamento del corrispettivo differenti e più onerose rispetto a quelle riportate nel modulo di ordine.”
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Lavorando nel settore delle analisi dell’acqua, posso dire che numerosi venditori “porta a porta” usa strategie truffaldine per dimostrare che la propria acqua del rubinetto sia cattiva e che vi serva un depuratore domestico…
Ben vengano queste sanzioni a tutte le aziende che operano in questo modo.