Un problema grave è quello della multiresistenza, che si verifica nel caso in cui un singolo batterio diventa in grado di sconfiggere ad almeno tre classi di antibiotici contemporaneamente. Secondo quanto riportato dall’Iss, nel 2018 è risultato multiresistente un campione di Klebsiella pneumoniae su tre (33%) e addirittura tre su quattro di Acinetobacter (76%).
Il secondo rapporto si concentra sulle batteriemie, cioè le infezioni del sangue, causate da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, antibiotici ad ampio spettro usati esclusivamente nella pratica ospedaliera. Altri 50 casi sono stati attribuiti a Escherichia coli. Nel 2018, in Italia, sono stati segnalati più di 2 mila casi di queste infezioni, soprattutto in pazienti ricoverati contagiati in ospedale, con un’incidenza costante negli anni. Nel 97,7% dei casi il batterio resistente ai carbapenemi responsabile è Klebsiella pneumoniae, che ha causato 2.157 infezioni. Le regioni con i numeri più alti di casi sono la Puglia, con 6 infezioni ogni 100 mila abitanti, seguita da Lazio (5,9 su 100 mila) ed Emilia-Romagna (5,2 su 100 mila).
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