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Il dossier “Allevamento intensivo del polpo – Un disastro annunciato” – firmato da Compassion in World Farming rivela come i piani per espandere l’allevamento intensivo dei polpi causerebbero grandi sofferenze a questi animali  di natura solitaria. I polpi sarebbero esposti a metodi di macellazione inumani, in quanto al momento non è disponibile un metodo che risparmi loro sofferenza. Inoltre, non c’è attualmente alcuna legislazione per proteggere il benessere dei polpi negli allevamenti e la loro dieta carnivora renderebbe il sistema insostenibile e dannoso per l’ambiente.

I polpi catturati in natura sono consumati in tutto il mondo, specialmente in diversi paesi mediterranei in Europa, così come in Asia e in Messico. L’Italia ha il primato nell’UE per il consumo, con oltre 60.000 tonnellate nel 2018. Il consumo negli ultimi decenni nel nostro paese è stato sempre fra i più alti nell’UE ed è rimasto stabile nell’ultimo decennio. Recentemente è stata rilevata una forte domanda in altri paesi, come gli Stati Uniti e il Giappone, anche se le popolazioni di polpo selvatico si stanno riducendo. In questo contesto, la Spagna ha condotto ricerche per allevare i polpi in gabbie a rete e vasche in mare aperto. La biologa marina Elena Lara, responsabile della ricerca sui pesci per Compassion in World Farming, ha spiegato come Il film di Netflix, Il mio amico in fondo al mare, fornisce dettagli  importanti sulla vita di questi animali selvatici solitari e fragili. Le persone che hanno visto il documentario possono solo nutrire un certo sconforto nello scoprire che esistono piani per confinare queste affascinanti e senzienti creature in allevamenti intensivi. La loro vita non sarebbe degna di essere vissuta. Ecco quattro buoni motivi per cui i polpi non dovrebbero essere allevati.

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Compassion in World Farmingha chiede ai governi di Spagna, Giappone, Messico e Stati Uniti di impedire qualsiasi lo sviluppo dell’allevamento di polpi

1 – I polpi sono per loro natura animali solitari e non vivrebbero bene nelle condizioni di affollamento e alta densità tipiche degli impianti di acquacoltura. Ciò potrebbe peggiorare le condizioni di salute e creare i presupposti per comportamenti aggressivi e territorialismo, fattori che a loro volta potrebbero indurre al cannibalismo.

2 – I polpi sono noti per la loro straordinaria intelligenza e di conseguenza la loro curiosità e tendenza a esplorare, manipolare e controllare il loro ambiente. In cattività sarebbero quindi frustrati. Con molta probabilità, l’allevamento di massa porterebbe ad ambienti improduttivi, controllati e sterili, privi di input sensoriali.

3-  Circa il 20-25% dei pesci catturati in natura sono utilizzati per produrre farina e olio di pesce, ovvero cibo per pesci da allevamento. Anche i polpi sono carnivori. Il settore e i ricercatori stanno attualmente sviluppando mangimi per polpi da allevamento basati su farine e olio di pesce. Ciò graverebbe ulteriormente e in modo insostenibile la situazione. Gli orientamenti adottati dall’UE incoraggiano la riduzione in acquacoltura della dipendenza da farine e olio di pesce prodotti da pesce selvaggio e sottolineano la necessità di diversificazione per l’acquacoltura, introducendo specie che non richiedano farine o olio di pesce.

4 – Poiché mancano leggi nazionali o a livello europeo che assicurino il benessere dei polpi o indichino pratiche di acquacoltura corrette, i polpi sono totalmente privi di qualsiasi protezione da sofferenze o metodi di macellazione crudeli. Sarebbe assolutamente irresponsabile da parte dei legislatori lasciare portare avanti lo sviluppo di sistemi di acquacoltura senza adottare una legislazione adeguata.

Per tutti questi motivi Compassion in World Farming ha inviato il report e scritto lettere ai governi di Spagna, Giappone, Messico e Stati Uniti esortandoli a impedire qualsiasi ulteriore sviluppo dell’allevamento di polpi.

 

Foto: Compassion in World Farming

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14 Commenti
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Vale
Vale
9 Ottobre 2021 14:53

E un animale timido, pauroso, a dispetto Dell aspetto, vale che mi ha sempre fatto una grande tenerezza. Tifo per i polpi e la loro vita libera in mezzo al mare.

Roberto
Roberto
11 Ottobre 2021 09:28

Rimango sempre perplesso su queste differenze di trattamento riguardo le varie specie animali.

“2 – I polpi sono noti per la loro straordinaria intelligenza”, perchè i maiali o cavalli no?

Facciamo una “classifica di intelligenza” per decidere chi allevare e macelllare e chi no?

Mi stupisco sempre per l’indignazione collettiva della mattanza dei delfini e poco o niente indignazione per quella dei tonni: anche qui è questione di intelligenza?

O si decide che è non si mangia più carne e pesce e si abolisce qualunque tipo di allevamento, oppure questa classifica di animali che possonio essere allevati e uccisi per l’alimentazione chi no la trovo ipocrita.

Fedesganzy
Fedesganzy
Reply to  Roberto
11 Ottobre 2021 23:23

E’ un pensiero corretto, se lo si usa in senso inverso, ovvero per limitare le specie da macellare fino alla loro ideale sparizione, ma qui si tratta di far entrare nell’allevamento intensivo nuove specie. Almeno fermiamoci qui finché non riusciremo ad iniziare un procedimento inverso, no?

andrea
andrea
Reply to  Roberto
12 Ottobre 2021 12:15

Quindi tu ritieni più sostenibile continuare a pescare senza controllo e sempre di più che creare delle “riserve” per diminuire l’impatto sugli oceani?Sicuro?

Gabriele
Gabriele
Reply to  Roberto
28 Ottobre 2021 09:11

è giusto il tuo ragionamento , ma il polpo è un animale che a differenza di ovini, suini, bovini non vive in branchi e pascola. Si tratta infatti di un animale completamente, oltre ad essere effettivamente molto intelligente, vive in anfratti, si sposta molto e utilizza la sua curiosità per cambiare tana di continuo. Sicuramente gli allevamenti intensivi di ogni specie sono una vergogna umana che fa sempre finta di niente: molto meglio quelli bio o comunque dove gli animali vivono una vita più naturale e all’aperto. Dare il via libera ad allevare anche i polpi in gabbie sarebbe sicuramente un’alterazione profonda del loro comportamento e una crudeltà ingiustificata.

Gian Piero Migali
Gian Piero Migali
Reply to  Roberto
30 Ottobre 2021 21:07

Infatti bisogna fermarsi qui e cominciare a consentire anche agli altri animali di allevamento di vivere una vita degna di essere vissuta.
Dobbiamo amare il nostro pianeta non distruggerlo.

Claudio
Claudio
11 Ottobre 2021 09:43

Se la domanda per lo sfruttamento e il consumismo è così elevata e pressante, l’industia non può far altro che assecondare i bisogni di cotanta umanità.

Andrea
Andrea
11 Ottobre 2021 20:16

Ok, continuiamo a pescarli allora, se lo decidono gli animalisti andrà bene così.

Alessandra
Alessandra
28 Ottobre 2021 08:36

buongiorno a tutti, premetto che sono un’onnivora e, con coscienza e consapevolezza faccio giusto uso di carni, ma per favore non cominciamo con quest’altro scempio, no all’allevamento dei polpi e finiamola presto con tutti questi allevamenti intensivi, sono dei lager!!! Basta!!

Matteo
Matteo
28 Ottobre 2021 11:10

Io, da quando ho visto il documentario My octopus teacher, premiato quest’anno con l’Oscar, non mangio più il polpo (e devo confessare che ne ero e ne sono ghiotto. Vi prego di andare a vedere il documentario, vi commuoverà (Netfliix)

Albino
Albino
28 Ottobre 2021 11:43

Se veramente esistono tutte queste controindicazioni la cosa si risolverà da sè perché non ci sarà convenienza economica ad allevare intensivamente i polpi, persino l’allevamento in spazi ristretti delle galline (onnivore, sociali, stupide) è cessato quando si è dimostrato poco conveniente.

Gabriella Tatasciore
Gabriella Tatasciore
28 Ottobre 2021 17:48

Io inorridisco nel vedere gli animali trattati come merce insensibile ; in particolare i polpi mi ispirano grande tenerezza per il loro carattere schivo ma curioso e la loro disponibilità verso gli umani che dimostrano di interessarsi a loro in modo amichevole .sono anime meravigliose e L ’uomo dovrebbe smetterla di sentirsi il padrone delle vite degli animali perché non ne ha il diritto

Carla Zanardi
Carla Zanardi
28 Ottobre 2021 21:59

Perché aggiungere alla “vergogna umana” degli allevamenti intensivi anche quella dei polipi? Non abbiamo già abbastanza cibo frutto di sofferenza? Ci mancano proprio i polipi?

Angelo
Angelo
4 Novembre 2021 21:23

C’é un unico modo per far desistere gli impavidi investitori di allevamenti, NON ACQUISTARE IL PRODOTTO DI ALLEVAMENTO. Oltre ovviamente diminuirne il consumo, ma questa é un’altra storia.