allerta mozzarella
Allerta mozzarella e latte crudo italiano per la presenza di aflatossine

Nella settimana n°24 del 2014 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 52 (7 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).

 

L’elenco comprende un’allerta per la presenza di aflatossine in mozzarella e latte crudo dall’Italia (distribuiti in Austria, Repubblica Ceca, Grecia, Italia, Olanda, Portogallo, Slovenia, Svezia, Svizzera, Regno Unito).

 

Roasted sesame seeds
Presenza di Salmonella spp. in semi di sesamo da Senegal

Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo: presenza di Salmonella spp. in semi di sesamo da Senegal; massiccia infestazione parassitaria da nematodi in gallinella rossa (Aspitrigla Cuculus pesce della famiglia delle triglie) congelata dalla Francia; eccesso di diossine in mais da Ucraina; presenza di tossina di Shiga, prodotta dal gruppo Escherichia coli, in carne di cervo refrigerata dall’Austria; livello di migrazione globale troppo elevato, di coltelli cinesi; presenza di insetticida (clorpirifos) in legumi (Vigna unguiculata) provenienti dalla Repubblica Dominicana.

 

Questa settimana tra le esportazioni italiane in altri Paesi che sono state ritirate dal mercato, la Spagna segnala la presenza di una sostanza non autorizzata, il litio, in integratore alimentare.

 

Valeria Nardi

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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Barbara Marri
Barbara Marri
17 Giugno 2014 14:18

Scusate,ma sarebbe possibile indicare quali sono i prodotti con numeri di lotto,come facciamo a riconoscerli solo con il paese di provenienza?

costante
costante
19 Giugno 2014 15:30

Evidentemente lo stato è tale (ad esempio tutto il prodotto già individuato , ritirato e a disposizione ASL per distruzione) da non presentare, almeno in Italia, “pericolo immediato per la salute dei consumatori”. Del pari gli agricoltori i produttori del latte crudo saranno stati univocamente identificati e bloccati insieme ai mangimi inquinati.
Nessun problema di “acquisto inconsapevole”. Conoscere marchi e lotti in tal caso serve solo a creare allarmismo e creare ulteriori danni