È scattata l’allerta europea per tutti gli integratori alimentari contenenti DMAA (1,3 dimetilamilamina o metilexaneamina), una sostanza stimolante inserita nell’elenco dei principi attivi dopanti.

L’allerta comunitaria è stata lanciata dalla Svezia, e coinvolge anche la Finlandia che importa il prodotto. Il ritiro per ora riguarda solo Jack3d un integratore molto diffuso sul mercato internazionale. L’iniziativa giunge dopo che la Danimarca nel mese di ottobre 2011 e l’Italia alla fine dell’anno ne avevano vietato la commercializzazione. Nel marzo di quest’anno anche le autorità inglesi hanno adottato un provvedimento analogo, senza però lanciare un’allerta comunitaria, e senza informare i consumatori.

 

L’agenzia di sicurezza alimentare finlandese Evira dopo avere appurato il problema emerso dalle valutazioni condotte in Danimarca prima e in Svezia poi, ha deciso di rilanciare l’allerta sul proprio sito, citando anche la marca dell’integratore che contiene le sostanze pericolose. I rischi riguardano controindicazioni sull’apparato cardiovascolare, che possono ripercuotersi su cuore e cervello. L’Evira, nel comunicato ufficiale cita il richiamo del prodotto adottato dalla FDA negli Stati Uniti e contestato dalle aziende interessate al business.

 

La FDA aveva segnalato oltre 42 effetti collaterali, e persino alcuni casi sospetti di decessi in un gruppo di militari abituati ad assumere questi integratori. La questione non è comunque rimasta confinata all’Europa, visto che ieri le autorità di sicurezza alimentare della Nuova Zelanda e dell’Australia hanno adottato un analogo provvedimento. Le pillole di Jack3d sono importate dagli USA attraverso i Paesi Bassi che  recentemente sembrano aver adottato un atteggiamento più restrittivo sul DMAA. 

 

È vero che nel rapporto del  sistema di allerta europeo (Rasff) si dice che i Paesi coinvolti sono solo la Svezia e la Finlandia, ma in realtà la questione del Jack3d interessa tutti i consumatori europei visto che l’integratore è venduto via internet da società residenti in Portogallo, Slovenia e Inghilterra attraverso il circuito di Amazon, che rifiuta di assumersi la responsabilità di applicare le normative americane ed europee.

 

Luca Bucchini

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