L’allerta per i frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A si amplia, coinvolti 7 paesi europei. I consumatori sono stati avvisati?
L’allerta per i frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A si amplia, coinvolti 7 paesi europei. I consumatori sono stati avvisati?
Roberto La Pira 18 Luglio 2013L’allerta per l’epidemia di epatite A causata dall’ingestione di frutti di bosco surgelati contaminati ha coinvolto altri Paesi oltre l’Italia dove sono state distribuite le confezioni contaminate, si tratta di: Belgio, Svizzera, Gran Bretagna, Olanda, Spagna e Svizzera. È quanto emerge dal Sistema di allerta europeo Rasff che due giorni fa ha diramato un aggiornamento dell’avviso pubblicato in rete il 26 giugno 2013, relativo ai quattro dossier (2013.0880- 2013.0756-2013.0757-2013.0694)
La questione come si vede è ancora lontana dall’essere risolta e le autorità sanitarie italiane non hanno identificato la causa del focolaio. D’altro canto la materia prima delle confezioni di frutti di bosco proviene da 5 Paesi e questo complica la situazione. Il Ministro della salute dopo le sollecitazioni de Il Fatto Alimentare ha diramato l’elenco dei prodotti ritirati dal mercato e consiglia di non consumare frutti di bosco surgelati crudi (vedi nota 1).
In questo ambito stona il silenzio delle catene di supermercati. Ci piacerebbe sapere quali sono i punti vendita che hanno commercializzato i lotti contaminati e se hanno provveduto in modo adeguato ad avvertire i consumatori. È probabile che qualcuno abbia ancora in freezer le confezioni con scadenza 2015. È lecito chiedersi perchè il Ministero, i produttori e le catene di supermercati interessate non abbiano diffuso in rete le fotografie dei prodotti.
Questo è un atteggiamento inaccettabile, la legge è molto precisa e chiede ai produttori e ai supermercati di avvisare i consumatori. In Italia lo fanno in pochi e quando accade il gestore appende dei cartelli nei punti vendita (solo Ikea di solito pubblica degli annunci sui giornali e sul sito). Carrefour ha iniziato a pubblicare in rete l’elenco dei prodotti ritirati perchè potrebbero provocare danni alla salute, ma solo quelli con il proprio marchio ritirati dal mercato. Auchan ci ha scritto che da settembre inizierà a farlo. SoGeGross ci ha inviato un comunicato in cui annuncia di avere cominciato a pubblicare sul sito la lista dei prodotti ritirati. E gli altri? Aspettiamo fiduciosi le risposte e vi terreno aggiornati.
Roberto La Pira
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(Nota 1) Le confezioni di frutti di bosco congelati sono di origine italiana, ma le materie prime provengono da: Romania, Ucraina, Polonia, Bulgaria, Canada e Serbia, Olanda. L’indagine per completare le tracciabilità è ancora in corso. Il Ministero infoma che i punti vendita interessati e i supermercati hanno già provveduto a ritirare i lotti dal mercato, ma non ha diffuso le foto dei prodotti. Il problema è emerso perché nel Nord Est del Paese si è registrato un importante incremento dei casi di epatite A rispetto agli anni precedenti. La vicenda ha superato anche i confini nazionali visto che sono stati colpiti dall’infezione anche numerosi turisti olandesi, tedeschi e polacchi che avevano soggiornato in Trentino-Alto Adige.
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Foto: Photos.com, Greenicespa.it, Asiagofood.it
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
ho saputo per caso dal vostro sito di questo problema.
Nel nostro supermercato non ho visto nessun avviso, ne abbiamo mangiato (bosco buono) nei mesi scorsi (di piu’ marmellata) ma anche crudo, mirtilli, che grosso modo dal mese di marzo non si trova piu’ in vendita.
Dopo tutto questo tempo non posso sapere se abbiamo mangiato in famiglia proprio il lotto incriminato 13015 da 450 grammi.
sono molto preoccupata a dir poco, cosa dovrei fare per
tranquillita’?
Anch’io ho consumato frutti di bosco congelati (Asiago food), sia crudi che cotti. Li ho acquistati da Picard ma non ho visto avvisi di alcun genere, nè nelle ultime settimane nè nei mesi scorsi. Come potevo sapere della contaminazione se nessuno obbliga i rivenditori a comunicare il ritiro della merce? Ci vedo un atteggiamento a dir poco colposo!
In effetti non ho visto avvisi in nessun negozio, non hanno dato risalto alla notizia alla tv, così come invece stanno facendo per il pesto. Io ho comprato una confezione di frutti di bosco da un hard discount e prima di consumarli ho scritto per conoscere il nome della ditta di produzione perchè non indicata in busta, perchè questa diversità nel trattare i due problemi (botulino ed epatite A) da parte degli organi di stampa?