La Repubblica Ceca ha messo in rete l’elenco dei prodotti alimentari che vengono segnalati nel corso dei controlli oppure ritirati  dal mercato per i più svariti motivi. Il sito chiamato “Gli alimenti alla gogna” è stato inaugurato da un mese circa  al ministero dell’Agricoltura di Praga. Nelle 30 pagine consultabili in rete si trova di tutto: prodotti ammuffiti, etichette errate, presenza di coloranti vietati, sofisticazioni, adulterazioni…

 

 I prodotti sono fotografati e affiancati da una scheda molto dettagliata, che illustra i motivi della segnalazione, il Paese di origine, indicando il nome del distributore o del venditore e il lotto. Insomma il sito offre tutto quanto serve al consumatore per  individuare se nella dispensa di casa è custodito uno dei prodotti sotto accusa.

 

Il sito viene continuamente  aggiornato.  Nell’elenco dell’11 e del 12 luglio troviamo: un lotto di mostarda di Digione della Tesco, che contiene il doppio del sale rispetto a quanto dichiarato in etichetta, ci sono i biscotti con un colorante non presente nelle diciture, prodotti da forno con arachidi allergizzanti non dichiarati, bibite contenenti oggetti estranei, salsicce che non indicano la presenza di carne separata meccanicamente.

 

Complessivamente nell’ultimo mese il ministero ha inserito nel sito  300 schede di prodotti. Secondo l’agenzia Ansa una grossa percentuale di questi alimenti sono importati dalla Polonia, e per questo motivo il ministero intende avviare delle iniziative legali.

Roberto La Pira

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Guido Cladini
Guido Cladini
13 Luglio 2012 10:11

Perchè non lo segnalate al nostro ministero della salute?
Qualche volta potrebbe imparare cose utili anche dagli altri paesi, no?!

La mela che si mangia
La mela che si mangia
13 Luglio 2012 10:48

Una gran bella iniziativa…davvero complimenti al governo Ceco. Cosi si deve fare per informare correttamente i consumatori, cioè pubblicare nome, fotografia, azienda produttrice ecc.ecc.
Speriamo che l’Unione Europea dia presto indicazioni in merito, in modo che tutti i paesi comunitari siano obbligati a tale informazione.

ezio
ezio
19 Luglio 2012 09:03

Questa è la differenza che passa tra istituzioni pubbliche che operano per la salute ed il benessere delle persone e quelle altre che conosciamo, che lavorano principalmente per fare affari (privati).