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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) ha censurato il comportamento del presentatore televisivo Alessandro Di Pietro, perché nel corso di tre puntate del programma Occhio alla Spesa in onda su Rai 1, ha fatto pubblicità occulta alla pasta di soia Aliveris, descritta come un prodotto adatto per diabetici.

Le puntate di Occhio alla Spesa incriminate

Le puntate sotto accusa sono tre, quella del 9 gennaio 2012 intitolata I cibi della salute, quella del 23 aprile intitolata La salute vien mangiando e quella del 28 maggio intitolata Alimentazione.Salute. Benessere. Cibi e salute. Nel corso del programmi recita la sentenza “vengono ripetutamente descritte in modo estremamente enfatico tutte le caratteristiche benefiche della pasta, vengono intervistati i professori Carlo Clerici e Kenneth D.R. Setchell direttori scientifici degli studi e clinici e soci  della stessa società, vengono trasmessi servizi interamente registrati presso lo stabilimento di produzione della pasta Aliveris”.aliveris-pasta

Ma l’aspetto più inquietante della vicenda è che Alessandro Di Pietro, attraverso la società VP ha concordato un compenso intorno a 10-20 mila euro (la cifra esatta non è indicata nella sentenza), per esaltare nel programma le speciali caratteristiche della pasta Aliveris. In altre parole il conduttore ha realizzato tre puntate in cui ha esaltato in tutti i modi il prodotto facendo dell’evidente pubblicità, a fronte di una parcella, stabilita ad insaputa della Rai.

La pubblicità occulta

La pubblicità occulta è tanto più grave, sottolinea la sentenza perchè Alessandro di Pietro e la sua trasmissione Occhio alla spesa sono chiaramente indirizzati ai telespettatori “per suggerire loro scelte commerciali informative e veritiere sui prezzi e le caratteristiche dei prodotti.” La tesi dell’Agcm è stata condivisa anche dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), che ha rilevato oltre alla palese presenza di pubblicità occulta anche diverse violazioni del Codice del consumo.

dipietro-occhioLa sentenza conclude ribadendo che le diciture sulla pasta al germe di soia Aliveris (classificata come “pasta della salute… indicata per la dieta del diabetico… e in grado di svolgere un’azione di controllo sul colesterolo”) sono ingannevoli e ha condannato i vari attori della filiera a multe per un totale di 85 mila euro. Ma la chicca finale è la condanna senza riserve di Alessandro Di Pietro per il suo comportamento che è superfluo commentare tanto è spregevole sul piano professionale ed etico. L’Autorità ha deciso di  condannare la Rai al pagamento di una multa di 25.000 euro per il comportamento del conduttore che ha deciso di arrotondare il compenso pattuito facendo pubblicità occulta ad un prodotto dietro ricevimento di un compenso.

Non sappiamo se la direzione della Raisia informata. Ma l’idea che i soldi del canone debbano servire a pagare le multe per un signore come Alessandro Di Pietro che ha stipulato un contratto con un produttore di pasta per fare in modo assolutamente  illecito “marchette” è un’ipotesi singolare. Di solito il contratto Rai prevede la risoluzione di fronte a certi comportamenti. Vi terremo aggiornati. Chissà quali sorprese riserverà ancora questo signore visto che “Occhio alla spesa” va in onda regolarmente tre volte alla settimana su Rai 1.

© Riproduzione riservata FOTO: Occhioallaspesa.rai.it

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12 Commenti
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Giuseppe
23 Febbraio 2013 11:19

Sinceri complimenti per l’ottimo lavoro che svolgete.
Penso che ogni multa alla Rai sia una multa a tutti noi abbonati, mi auspico che a pagarla sia chi ha colpevolmente sbagliato…

Martino
Martino
24 Febbraio 2013 06:36

hai hai hai!!!! colto con le mani in pasta!!! Complimenti, continuate cosi che li fuori di gente avida di denaro alle spalle dei teledipendenti ce ne sono tantissimi!

ROBERTI
ROBERTI
27 Febbraio 2013 19:13

con quella faccia li non c’è da fidarsi, non mi è mai piaciuto. Inoltre è anche intellettualmente demodè.

Mario
Mario
Reply to  ROBERTI
1 Marzo 2013 11:02

Completamente d’accordo!
Certe persone ce l’hanno scritto in fronte,
troppo arrogante per essere credibile e inappuntabile.

Francesco
Francesco
28 Febbraio 2013 06:45

Il sig. Di Pietro andrebbe censurato anche solo per la sua professionalità.. oltre a pubblicità occulta il suo programma è infarcito di inesattezze e banalità.

giovanni
giovanni
28 Febbraio 2013 19:00

Oltretutto trovo che ci sia anche il papocchio del canone Rai, che è stato trasformato in una tassa di possesso dell’apparecchio televisivo.
Perché lo continua ad incassare (e utilizzare) Rai, anziché l’Agenzia delle Entrate?
Tantomeno deve servire a pagare le multe dei condannati…

G.

Enzo Bigazzi
Enzo Bigazzi
28 Febbraio 2013 19:10

Non mi è mai Piaciuto. Professionalmente lo trovo impreparato e banale su qualsiasi argomento che tratti.
Spero che nel mangia/mangia della Rai, la condanna prevista sia almeno a Suo carico.

giovanni
giovanni
1 Marzo 2013 07:29

complimenti per l’eccezionale lavoro e che svolgete e per l’innumerevoli notizie che ci fornite.
la domanda sorge spontanea (come diceva un vecchio adagio): ma il di pietro della situazione perchè continua a lavorare in rai.
saluti a tutti

angelo
angelo
3 Marzo 2013 22:23

Pienamente d’accordo con i commenti precedenti. Di Pietro è sicuramente arrogante e presuntoso, anche se un programma come il suo, se fatto correttamente, sarebbe indispensabile per una giusta educazione alimentare.
Purtroppo il Del Pietro evita i rischi di parlar male di alcuni alimenti per paura di denunce, ma non quando rischia a sua vantaggio personale.

Luigi
Luigi
4 Marzo 2013 18:20

Ovviamente da stampa e tv silenzio assoluto. Il canone,che pago regolarmente, serve a coprire le marachellate di questa gente che si atteggia a paladino dei consumatori.
Che schifo!

Iacopo
Iacopo
5 Marzo 2013 16:23

Immagino che se la multa venisse pagata da RAI, la detrarrebbe dal compenso del sig. Di Pietro!!!

Katiuscia
Katiuscia
8 Marzo 2013 06:50

ah ecco, finiscono qui i soldi del canone? Per pagare la multa di questo signore che se non fosse in tv sarebbe disoccupato visto le sue credenziali e competenze ?