Amici al pub brindano con boccali di birra; conept: alcol

Il consumo regolare di superalcolici e birra, ma non quello di vino, è associato a un piccolo ma significativo aumento del rischio di sviluppare un tumore del pancreas, una delle forme tumorali ancora oggi più ostiche da trattare, la cui incidenza è in aumento per motivi ancora da chiarire. Il tumore del pancreas si aggiunge così alla già lunga lista di tumori la cui insorgenza è collegata all’alcol come quelli del cavo orale, quelli della mammella e quelli dell’apparato gastrointestinale. 

Che sia così lo dimostra una grande revisione che i ricercatori dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione hanno appena pubblicato su Plos Medicine, nella quale hanno presi in considerazione studi condotti negli ultimi quarant’anni in tutto il mondo.

Lo studio su alcol e cancro al pancreas

Nell’indagine sono stati inclusi 30 studi di popolazione effettuati in Nord America, Europa, Australia e Asia a partire appunto dal 1980 e iniziati entro il 2013, che hanno coinvolto quasi 2,5 milioni di persone, tutte seguite per non meno di 16 anni. Al momento del reclutamento i partecipanti avevano in media 57 anni, e non avevano tumori all’inizio della raccolta dei dati. Nel 62% si trattava di donne, nell’84% di persone con ascendenze europee e nel 70% di consumatori abituali di alcolici, definiti come persone che assumevano più di 0,1 grammi di alcol ogni giorno.

I risultati

Durante i periodi di osservazione, tra tutti i partecipanti ci sono state circa 10mila nuove diagnosi di tumore del pancreas. Andando a verificare la quantità e il tipo di alcolico bevuto, è emerso che, per chi assumeva tra i 30* e i 60 grammi al giorno, il rischio era aumentato del 12%, per chi beveva più di 60 grammi al giorno del 32%, rispetto a chi era stato classificato come non bevitore abituale (e cioè consumava tra 0,1 e 5 grammi al giorno). Interessante anche l’incremento del rischio parallelo a quello dell’alcol assunto: per ogni dieci grammi di alcol in più al giorno si vede un aumento generale del 3% dell’incidenza di tumore del pancreas, senza differenze significative tra uomini e donne.

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Per ogni 10 g di alcol in più al giorno si vede un aumento generale del 3% dell’incidenza di tumore del pancreas

L’associazione si ritrova in tutti i continenti ma non in Asia, per motivi non chiari, e vale per la birra (+2-4% per ogni 10 grammi in più) e i superalcolici (+4-6%), ma non per il vino. Anche in questo caso le ragioni non sono chiare e saranno oggetto di ulteriori approfondimenti. Secondo quanto ipotizzato, potrebbe trattarsi di abitudini diverse, di particolarità genetiche o di altri motivi. In generale, comunque, l’aumento del rischio inizia a essere consistente per dosaggi attorno ai 15 grammi al giorno per le donne, e a 30 per gli uomini (corrispondenti a due bicchieri al giorno di birra o vino, oppure due bicchierini di superalcolici).

Il tumore del pancreas

Negli ultimi anni, il tumore del pancreas ha visto un incremento di incidenza, per motivi poco noti. Oggi è tra i primi 12, ed è ancora associato a tassi di sopravvivenza bassi, soprattutto perché la diagnosi arriva, di solito, quando la malattia è già avanzata, e perché, data la posizione dell’organo, è difficile da raggiungere. Ciò spiega perché nel 2022 sia stato responsabile del 5% dei decessi da cancro. Tra le cause che aumentano i rischi vi sono il fumo, le pancreatiti croniche, il diabete mellito e l’eccesso di grasso corporeo. E, da ora, il consumo regolare di quantità di alcolici finora considerate relativamente sicure, e indicate anche in molte linee guida come tali. Studi precedenti, su popolazioni molto più piccole, avevano già suggerito una possibile associazione, ma per quantitativi superiori, attorno ai 45 grammi al giorno.

(*) Nota

Le quantità considerate indicatrici di consumo abituale corrispondono alle dosi massime consigliate (30 grammi per gli uomini, 20 per le donne, da due a tre bicchieri di vino o due-tre lattine birra e a uno-due bicchierini di superalcolici) o a livelli superiori.

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sonia
sonia
30 Maggio 2025 23:42

Le organizzazioni sanitarie raccomandano l’astinenza dall’alcol e, superata una certa età – approssimativamente i 65 anni, l’inizio della terza età – è consigliabile dimezzare le quantità indicate nell’articolo. Tuttavia, questa raccomandazione può risultare difficile da applicare per chi, abituato da decenni, consuma quotidianamente, anche se solo a pasto, il consueto bicchiere di vino, il quale diventa progressivamente più rischioso.

Azul98
19 Giugno 2025 10:43

L’ abuso di alcoolici fa sempre un danno all’organismo, a qualsiasi età,specialmente in quando ci si crede forti ed invincibili da adolescenti, e da li in poi,che siano 20 anni o 30,o 45, e oltre le bevute nei locali,disco-club o in qualsiasi luogo del mondo, in particolare i paesi anglosassoni hanno un incidenza media di alcolismo molto elevata come le nazioni nord europee per la loro diffusione e mentalità sbagliata, che adesso stiamo copiando male con spritz,cocktail, super-alcoolici,vino,buttati giù solo per il gusto di fare lo sballo,la bevuta,inconsciamente o per compagnie sbagliate, ma il problema sussiste e tanto,chiamamola subcultura,solitudine,stupidità, ma chi ci perde è sempre la salute,il benessere fisico, vite buttate in un bicchiere,con tutte le conseguenze che dopo verranno.

giova
giova
19 Giugno 2025 10:50

È giunto il momento di aggiornare l’etichetta!

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