Agrofood Bic è un polo creato da un gruppo di aziende che ruotano intorno al mondo agro alimentare (Granarolo, Gellify, Camst, Conserve Italia, Cuniola Società Agricola ed Eurovo) per creare nuove start-up. I segmenti su cui progettare spaziano dall’ealthy food alla tracciabilità dei prodotti, dall’imballaggio sostenibile al food delivery sino all’agricoltura di precisione. L’iniziativa prevede il finanziamento per il primo anno di una mezza dozzina di progetti con 15 mila euro l’uno, con la possibilità di essere rivitalizzati con altri 20 mila euro.
Le start-up saranno selezionate da un comitato scientifico. La novità rispetto ad altre iniziative simili presenti sul territorio è che le nuove idee potranno trovare ascolto e supporto nelle varie aziende di Agrofood Bic, che metteranno a disposizione laboratori, esperti e quant’altro, per risolvere le difficoltà organizzative, operative e strategiche necessarie per arrivare a un risultato. Questo contributo logistico è molto interessante perché sono queste spesso le difficoltà maggiori che incontrano le start up per affermarsi sul mercato.
Tra i soggetti che collaboreranno al nuovo incubatore ci sono anche l’università di Bologna, Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, e Aster, la società della Regione per la ricerca l’innovazione.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare