
In estate il nostro corpo perde grandi quantità di liquidi, è quindi molto importante bere in modo adeguato. La cosa migliore, a meno che non stiamo affrontando un’attività sportiva o un intenso sforzo fisico, sarebbe bere semplice acqua. Molte persone però ritengono che l’acqua sia “noiosa” e preferiscono dissetarsi con bevande di vario tipo.
Le classiche bibite gassate, siano dolcificate con lo zucchero oppure con edulcoranti artificiali privi di calorie, non sono consigliabili per un consumo frequente e questo concetto, per fortuna, è ormai diffuso. Per soddisfare il desiderio di dissetarsi con qualcosa di “aromatico” che sia allo stesso tempo salutare, da alcuni anni sono comparse acque aromatizzate e acque funzionali. Le prime sono arricchite con limone, lime o altri vegetali, le seconde sono molto più numerose e oltre agli aromi contengono sali minerali, vitamine o estratti erboristici e promettono effetti positivi per l’organismo.
Le acque “arricchite”
Le acque della linea Aquavitamin (San Benedetto) contengono zucchero e vitamine e sono aromatizzate al gusto di limone, melograno, frutti rossi o arancia. Le bevande Levissima+ sono arricchite con vitamine, minerali ed estratti di vegetali, senza zucchero né edulcoranti. L’acqua della linea Sant’Anna beauty è potenziata con collagene, mentre le Linfe Vitasnella, in cinque tipologie – drenante, integrante, reidratante, detox e depurativa – sono arricchite con vitamine, minerali ed estratti vegetali, dolcificate con edulcoranti artificiali.
Vitasnella spécifique
Da poco è presente sugli scaffali Vitasnella specifique, una nuova serie di bevande con due bottigliette da 250 ml “Comode e pratiche… perfette da portare sempre con te”, come si legge sul sito. Queste vantano proprietà interessanti per molte donne: la versione al gusto mora e lampone “aiuta a ridurre gli inestetismi della cellulite” quella al gusto ananas che sull’etichetta indica la dicitura “brucia grassi” dovrebbe contribuire al “metabolismo dei lipidi”.

Gli ingredienti della versione anti-cellulite sono i seguenti: “Acqua minerale naturale Vitasnella, estratto naturale di Vitis vinifera (0,2%), aromi naturali, acidificante: acido citrico“. Quelli della bottiglietta “brucia grassi” sono: “Acqua minerale naturale Vitasnella, succo di ananas da concentrato (1%), estratto naturale di Garcinia cambogia (0,08%), estratto naturale di Citrus aurantium (0,07%), estratto naturale di gambo d’ananas (0,08%), aromi, acidificante: acido citrico”.
I principi attivi
Le concentrazioni dei principi attivi sono così ridotte da far dubitare che queste bevande possano avere qualche efficacia. Inoltre ricordiamo che la Garcinia cambogia, vegetale utilizzata in diversi prodotti per la presunta capacità di favorire la perdita di peso, è stata segnalata perché si sono manifestati gravi effetti avversi in alcune persone che facevano uso di integratori a base di Garcinia (c’è anche un decreto ministeriale per l’introduzione di avvertenze addizionali per effetti avversi, sia sull’etichetta che in tutte le forme di pubblicità).
Il prezzo invece non è “diluito”. In rete una bottiglietta costa circa un euro, il che significa 4 €/litro. Vale la pena fare questa spesa? Quali sono i presupposti per poter sostenere che queste bibite possano agire per “ridurre gli inestetismi della cellulite” o “contribuire al metabolismo dei lipidi”?
Ne abbiamo parlato con la dietista Abril Gonzalez Campos.
“Secondo le linee guida italiane per una sana alimentazione – fa notare Campos – un alimento che, secondo la definizione, “fornisce benefici alla salute, inclusa la prevenzione e il trattamento delle malattie” è classificato come funzionale. Se invece si tratta di una sostanza o una parte di un alimento, che esercita queste proprietà, si definisce “nutraceutico”. Secondo le stesse linee guida gli alimenti funzionali e nutraceutici, nella maggior parte dei casi non possono essere assimilati ai farmaci, perché svolgono generalmente azioni molto blande e insufficienti a risolvere eventuali patologie.”
“Nel caso di queste bevande, anche se non si parla strettamente di malattie, ma di aspetti estetici – continua l’esperta – si tende a “patologizzare” delle condizioni fisiologiche, multifattoriali per le quali il genere femminile mostra una certa sensibilità. La cellulite, nota anche come pannicolopatia fibrosclerotica edematosa (EFP), colpisce infatti fino al 90% delle donne e ha un impatto estetico significativo.”

Quali sono le sostanze che dovrebbero garantire gli effetti promessi?
“Per contrastare la cellulite e “bruciare i grassi” si nominano due sostanze – spiega Campos – l’estratto di Vitis vinifera, cioè la pianta della vite comune, e l’estratto di Citrus aurantium chiamato anche arancio amaro. Entrambi gli estratti e le diverse molecole che possono contenere vantano diversi studi (principalmente in vitro) riguardanti i loro effetti benefici, inclusi quelli cosmetici, studi che però non si possono considerare conclusivi. Per questo è difficile ipotizzare la dose che possa avere un effetto significativo quando viene integrata a una alimentazione equilibrata. Inoltre il prodotto non indica la dose efficace e nemmeno la quantità di sostanza attiva specifica presente nella bevanda.”
Acque funzionali o frutta?
“Se pensiamo che costano circa 4 euro al litro – continua Campos – mentre per l’ananas si spendono circa 2-3 €/kg, per l’uva 4-8 €/Kg e per le arance 2-4€/Kg, conviene sicuramente utilizzare questi frutti piuttosto che i loro estratti diluiti in acqua. In questo modo abbiamo a disposizione una maggior quantità di sostanze benefiche, oltre al fatto che sono ampiamente dimostrati gli effetti positivi della frutta intera sulla salute generale.”
“In ogni caso – conclude l’esperta – nessun alimento o parte di un alimento aiuta a “bruciare i grassi”. L’utilizzo dei grassi come fonte di energia avviene durante l’attività fisica e nessuna sostanza può accelerare il metabolismo dei grassi in maniera efficace come l’attività sportiva. Insomma, il principale consiglio è di consumare uva, ananas e arance se vogliamo usufruire delle sostanze utili contenute in questi frutti, e mantenere uno stile di vita attivo, perché l’attività sportiva, tra l’altro è una necessità biologica dell’organismo.”
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Va sempre aggiornato e spiegato l’ovvio. Purtroppo.