Gli studenti universitari tornano finalmente a frequentare le lezioni in presenza e, in concomitanza con questo nuovo inizio, prende il via in tre atenei milanesi un progetto di sostenibilità annunciato la scorsa primavera in occasione della Giornata mondiale dell’acqua. L’iniziativa, che coinvolge l’Università degli Studi, l’Università Bicocca e il Politecnico di Milano, insieme al Comitato italiano contratto mondiale acqua (Cicma), intende promuovere l’utilizzo dell’acqua di rete e, conseguentemente, vuole ridurre la produzione della plastica e incentivarne il riciclo. Denominato BeviMi – acqua del sindaco e consumi responsabili, il progetto prende le mosse il 13 ottobre e si configura come un innovativo tassello di una serie di iniziative con finalità simili realizzate negli scorsi anni anche in altri atenei, come quello che ha interessato l’Università di Siena tra il 2010 e il 2018, quello avviato nel 2018 all’Università di Bologna e quello che è stato inaugurato nel 2019 all’Università Tor Vergata di Roma.
Caratteristica distintiva di quest’iniziativa è l’implementazione della nuova app BeviMI, che studenti e personale (un bacino di circa 150 mila persone) potranno utilizzare ogni volta che preleveranno acqua dagli erogatori installati negli atenei. Questa tecnologia permetterà a ciascuno di conoscere in tempo reale, a ogni prelievo, la misurazione delle emissioni di anidride carbonica evitate e della quantità di nuova plastica risparmiata, acquisendo la consapevolezza dell’impatto sull’ambiente generato dalle proprie scelte di consumo. Nella stessa giornata saranno inoltre inaugurati anche gli eco-compattatori installati da Coripet. Queste apparecchiature consentiranno l’attivazione, nei campus, della raccolta selettiva di Pet finalizzata al riciclo bottle to bottle, favorendo la produzione di bottiglie in Pet riciclato secondo i principi dell’economia circolare.
La giornata di lancio dell’iniziativa è inserita nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile, giunto alla sua quinta edizione e organizzato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) con il Patrocinio della Rus (Rete delle università sostenibili) e prevede anche, per gli studenti che attiveranno l’app, la distribuzione di gadget e borracce. Sui canali social della Centrale dell’acqua di Milano si trasmetterà una tavola rotonda sull’approccio interdisciplinare per la promozione di comportamenti in grado di contribuire alla transizione ecologica della città. Saranno approfonditi poi anche contenuti e metodi della ricerca inter-universitaria, sull’analisi del Lca (Life cycle assessment) delle diverse filiere di approvvigionamento di acqua (dalla rete o con bottiglie di plastica) e dei differenti trattamenti del rifiuto in Pet (inceneritore, raccolta non selettiva e raccolta selettiva con il metodo bottle to bottle).
Con il progetto BeviMI – Acqua del Sindaco e consumi responsabili, co-finanziato da Fondazione Cariplo, nell’ambito del Bando Plastic Challenge-Sfida alle plastiche monouso, Bicocca, Politecnico e Statale si misureranno in una positiva competizione che si concluderà con la fine dell’anno accademico. Ai migliori comportamenti verranno consegnati riconoscimenti e attestati. Le tre università otterranno un certificato dell’impatto ambientale generato con le azioni realizzate. BeviMI si propone come un progetto pilota replicabile anche in altre università, scuole, enti pubblici e privati interessati a diffondere una nuova cultura dell’acqua e comportamenti responsabili verso una risorsa indispensabile per la vita dell’uomo e del pianeta.
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Purtroppo nei Comuni del basso veronese e nella provincia di Vicenza l’acqua di rete è contaminata dalla presenza di PFAS. Sappiamo dei grossi investimenti pubblici per sanare la situazione ma l’aspetto psicologico negativo sulla qualità dell’acqua rimane.
Un’app che ti dice quanta CO2 viene risparmiata è certamente un bel giocattolo, ma quelli veramente utili sono gli eco-compattatori per la raccolta delle bottiglie vuote, che andrebbero resi OBBLIGATORI all’ingresso di ogni super e che dovrebbero rilasciare al consumatore un piccolo sconto cumulabile sulla carta fedeltà che esibirà alla cassa al pagamento della spesa che andrà a fare.
Un meccanismo che incentiverebbe il riciclo, esattamente come il Cashback aveva incentivato la richiesta dell’emissione di scontrini, con un’efficacia tale che le lobby degli evasori sono corse ai ripari obbligando il governo a bloccarlo per sei mesi, con l’evidente intento di sopprimerlo e tornare gloriosamente all’emissione, da parte di ristoranti da 200 coperti a pasto, dello “scontrino numero 14” alle 23:30.