Buona parte delle acque minerali da 1-2 litri costano intorno ai 30-40 centesimi al litro. La forbice dei prezzi però va da 15 a 70 centesimi al litro (escludendo quelle di lusso di cui abbiamo parlato in questo articolo). Trattandosi dell’unico prodotto alimentare con un costo di materie prime praticamente nullo, il prezzo è costituito dalle spese di imbottigliamento, dal tipo di plastica per la bottiglia, dalla distribuzione e dalla pubblicità. Un aspetto, quest’ultimo, che gioca un ruolo importante visto che noi italiani siamo i maggiori consumatori di acqua minerale in bottiglia al mondo con 252 litri nel 2022).
Guizza e San Benedetto
Una delle più convenienti acque minerali dal punto di vista economico è senza dubbio l’acqua Guizza, che sulla piattaforma easycoop (attiva a Roma, in Emilia-Romagna e in Veneto), in bottiglie da 2 litri costa 0,15 €/litro. L’acqua è imbottigliata dalla San Benedetto, azienda leader del settore (il fatturato del 2022 ha superato il miliardo di euro), che produce diversi tipi di acqua e bibite fra cui la ben nota acqua San Benedetto Ecogreen che, sulla stessa piattaforma di vendita, costa il doppio (0,34 €/litro).
Questo aspetto non deve stupire, perché una grande azienda può produrre acque con caratteristiche e prezzi diversi. L’acqua San Benedetto Ecogreen, fra l’altro, non è sempre la stessa. Leggendo sul sito, infatti, si scopre che l’azienda utilizza sorgenti situate in diverse regioni d’Italia. In questo modo, confezionando acqua proveniente da diverse aree geografiche, si evitano lunghi trasferimenti in camion, e si riducono i costi di trasporto e l’impatto ambientale. Nelle diverse zone d’Italia troviamo quindi “Acqua San Benedetto Ecogreen Benedicta”, oppure “Acqua San Benedetto Primavera delle Alpi”, “Acqua San Benedetto Fonte del Pollino” ecc. Anche per l’acqua Guizza si utilizzano diverse fonti, e l’acqua prende il nome di Fonte Guizza, Alpe Guizza e Gran Guizza.
Due prodotti praticamente uguali
La cosa che lascia perplessi è la forte similitudine fra l’acqua San Benedetto Ecogreen Benedicta e l’acqua Fonte Guizza, che, osservando le etichette, sembrano uguali. La fonte si trova nella stessa località: Scorzè, in provincia di Venezia, nella zona delle risorgive dove, dopo un lungo tragitto nel sottosuolo, riemerge acqua proveniente dalle Alpi Venete. Probabilmente le sorgenti distano qualche centinaio di metri e hanno la medesima origine, visto che l’indicazione sull’etichetta riporta per la sede e per lo stabilimento il medesimo indirizzo (Viale Kennedy 65, Scorzè-VE).
Entrambe le etichette indicano trattarsi di acque oligominerali e iposodiche adatte ai bambini essendo povere di sodio (5,9 mg/litro nell’acqua San Benedetto e 6,1 mg/litro nella Fonte Guizza). Anche la composizione chimica è analoga. Il valore del residuo fisso è 273 mg/l per San Benedetto e 291 per Fonte Guizza, la concentrazione del calcio 49 mg circa per entrambe, il magnesio 28 mg circa e i bicarbonati variano da 300 nell’acqua san Benedetto a 307 nella Fonte Guizza. Anche gli altri valori sono molto simili (vedi tabella).
Si può dire che dal punto di vista nutrizionale e chimico siamo di fronte a prodotti ‘identici’ come d’altro canto è logico avendo un’origine comune. Certo minime diversità esistono, ma sono del tutto ininfluenti.
Come si spiega allora la differenza di prezzo?
Abbiamo chiesto informazioni all’azienda ma non abbiamo ricevuto risposta. Sul sito, a proposito dell’acqua Fonte Guizza si legge: “È un’acqua oligominerale che sgorga microbiologicamente pura nel cuore delle risorgive venete con 291 mg/l di residuo fisso. La filosofia Guizza ne garantisce la qualità e l’affidabilità. L’elevata convenienza, raggiunta con l’ottimizzazione dei processi produttivi e un packaging semplice ed essenziale, è il risultato di anni di esperienza e ricerca mirate a rispondere alle esigenze del consumatore, in ogni momento della giornata.”
Dal testo sembra che il prezzo conveniente sia correlato al processo produttivo e al confezionamento, anche se il materiale della bottiglia è lo stesso come pure le indicazioni in etichetta per la raccolta differenziata. A questo punto c’è da chiedersi perché pagare il doppio una bottiglia di acqua minerale San Benedetto Ecogreen Benedicta praticamente identica a quella della Fonte Guizza.
Forse – ipotizziamo noi – scelte di marketing diverse permettono di mantenere più basso il prezzo dell’acqua Guizza che, sotto molti aspetti, pare del tutto simile alla San Benedetto Benedicta.
© Riproduzione riservata Foto: San Benedetto, Valeria Balboni
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
politiche dipendenti dal peso della pubblicità…
Ovviamente, o meglio, prezzo mirato in alto grazie alla pubblicità (nel senso che le aziende intendono che la pubblicità gli faccia guadagnare ben di più di quanto gli costa… Non è che vogliono farci pari)
nel mio piccolo evito accuratamente di acquistare prodotti IPER pubblicizzati, che siano acque o divani nulla cambia! Se facessero tutti come me se la passerebbero male e i prezzi diminuirebbero ma tant’é: la video dipendenza impera.
E’ prassi comune che le aziende imbottigliatrici abbiano più etichette con cui distribuire il prodotto.
Ad esempio Pontevecchio srl imbottiglia a Luserna Alpi Cozie, Valmora, Sparea, fonte delle alpi
, oppure Santafiora imbottiglia dalla stessa sorgente Santafiiora, Perla, Saguaro (marchio LIDL), Fonte dei Medici; e fa lo stesso anche Acqua Silva che ha un primo prezzo nella Monteverde.
Evidenti strategie di marketing che posizionano la stessa acqua con un brand premium ed uno primo prezzo. E poi la stessa acqua, imbottigliata in vetro, viene proposta nei ristoranti con un ulteriore brand.
Ma a noi…non ce la danno a bere!!!
Sono piacevolmente meravigliato dalla competenza e dalla preparazione dei lettori di questo sito. Vi ringrazio delle Vostre precisazioni. Mi scopro un consumatore molto ingenuo.
il marketing è dominus . Poi ci sono l’abitudine e l’affezione.
Mi meraviglio che vi meravigliate!!!!! E la pubblicità martellante chi la paga? nemmeno il santo omonimo fa miracoli!
Tutto è rapportato a vecchie leggi di mercato. I costi sono pubblicitari e il marketing fa il resto. Mi dovrei dilungare per dire, infine, che i compratori di oggi riflettono poco e non sono parsimoniosi. A poco serve danneggiare l’immagine di San Benedetto, che se mai ha il pregio di darci la Guizza, da me amatissima perché veramente frizzante oltre che economica. Anzi mi sono preoccupato perché ho già visto alcune pubblicità e temo che a breve dovrò pagarle io. Il mio apprezzamento è stato tale che, quando Esselunga l’ha tolta, ho cominciato ad andare in altri supermercati e l’ho trovata, oltre ad altre cose, perché quando sei lì, ovviamente, non compri solo l’acqua. Potrei intrattenerla a lungo su questi argomenti, ma come detto sopra il suo non mi da una notizia come consumatore. Semmai si vuole aiutare il prossimo lo si inviti a riflettere.
Lo sai che si tratta di acqua di falda e non di sorgente?
Quindi il potere del marketing ti fa bere acqua di falda addizionata di anidride carbonica di sintesi (non naturale) che è conservata dentro una bottiglia di plastica monouso da 40g.
ACQUA DI FALDA= “RAGGIUNGE UN BACINO SOTTERRANO NATURALMENTE PROTETTO”
Si paga il marchio evidentemente, Guizza è notoriamente il marchio “economico” del brand, anche se ricordo bene, la Sanguinella la si trovava solo come Guizza (è una aranciata di arance rosse, ne ho prese a litri per il mio patrigno, sembrava esclusiva Guizza, fino a quando qualcuno non ha cominciato a copiare…).
La Guizza non è pubblicizzata ed era destinata ai discount. Non viene richiesto posizionamento. L’ acqua è la stessa, più frizzante rispetto alla principale. Bottiglia sottile.
E quindi?? Ancora nel 2024 associate il prezzo al costo di produzione…??? Significa che San benedetto è più brava a vendere e incontra nel cliente la una maggiore disponibilità a pagare! Punto
Eccellente articolo Dottoressa Balboni, Le sono molto grato.
La San Benedetto, un’acqua minerale che personalmente non apprezzo, perché non mi piace come gusto ed è troppo mineralizzata.
Purtroppo la trovi dappertutto nei distributori automatici e la danno anche ai pazienti negli ospedali.
Riguardo alla Guizza credo che la differenza di prezzo sia dovuta alla pubblicità e al brand.
Non c’è alcun stupore sulla parte del marketing e del prezzo. Lo stupore invece è che si tratta di acqua di falda e non di sorgente. Per entrambe le acque, che sono la stessa ovviamente.
ACQUA DI FALDA= “RAGGIUNGE UN BACINO SOTTERRANO NATURALMENTE PROTETTO”
40 grammi di plastica monouso per contenere acqua di falda.
sarebbe bene bere acqua non imbottigliata. Ad esempio prenderla dalle casette dell’acqua che sono presenti in ogni comune, oppure dalle fontane pubbliche oppure dal rubinetto. Si eviterebbe di consumare tonnellate di plastica.