Una petizione lanciata in Francia per chiedere l’adozione dell’etichetta nutrizionale a cinque colori, ha raccolto più di 238.000 firme ed è stata consegnata alla ministra della Salute, Marisol Touraine, dall’eurodeputata ecologista Michèle Rivasi. La petizione ricorda come vari studi abbiano indicato in questo tipo di etichetta la migliore soluzione per i consumatori, perché più facilmente comprensibile. L’etichetta denominata Nutri-Score è composta di cinque colori e cinque lettere, associati tra loro. La lettera A con il verde scuro, indica la valutazione migliore, mentre la lettera E abbinata al colore rosso indica la peggiore. Il giudizio è realizzato prendendo come riferimento l’insieme dei principali ingredienti.
L’industria che si è dichiarata contraria alla proposta sostiene l’etichetta SENS, presentata da Carrefour, che è caratterizzata da un imbuto con quattro colori e una scritta che indica la frequenza ottimale di consumo, in base ai nutrienti. Le frasi sono cinque: molto frequentemente, frequentemente, regolarmente in piccole quantità, moderatamente, occasionalmente in piccole quantità.
Intanto, è quasi terminato il primo mese della sperimentazione condotta su quattro tipologie di etichetta nutrizionale. Sulla base dei risultati di questa ricerca il governo dovrà scegliere quale sarà il modello che potrà essere adottato volontariamente dall’industria alimentare. Dopo le polemiche di questa estate sui conflitti di interesse di alcuni membri dei comitati preposti alla sperimentazione, ora le contestazioni riguardano la sua attendibilità, visti i pochi prodotti alimentari etichettati nei 40 supermercati coinvolti. I problemi sono stati denunciati prima da “Le Monde” e poi da un gruppo di ricercatori dell’Inserm (Institut national de la santé et de la recherche médicale).
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238000 firme? Tutto lì? Pochissime.