L’agricoltura è la principale responsabile della deforestazione a livello mondiale. Per questo motivo è necessario costruire con urgenza sistemi agricoli sostenibili e migliorare la sicurezza alimentare. È il messaggio chiave della pubblicazione annuale della FAO Lo Stato delle foreste nel mondo, in cui si dimostra concretamente come sia possibile raggiungere la sicurezza alimentare attraverso l’intensificazione della produzione agricola e altre misure come la protezione sociale, piuttosto che attraverso l’espansione delle aree agricole a scapito delle foreste. Come spiega Eva Müller, direttrice della divisione Politiche e risorse forestali della Fao, c’è bisogno di «un migliore coordinamento intersettoriale delle politiche in materia di agricoltura, silvicoltura, alimentazione e uso del suolo, una migliore pianificazione dell’uso del suolo, quadri giuridici efficaci, e un maggiore coinvolgimento delle comunità locali e dei piccoli proprietari».
Secondo il rapporto, nelle zone tropicali e subtropicali l’agricoltura commerciale su larga scala e quella locale di sussistenza sono responsabili rispettivamente di circa il 40% e il 33% della conversione delle foreste. Il restante 27% della deforestazione è dovuto alla crescita urbana, all’espansione delle infrastrutture e all’industria mineraria. Negli ultimi 25 anni, una ventina di paesi sono riusciti a migliorare i livelli nazionali di sicurezza alimentare e, allo stesso tempo, a preservare la copertura forestale. Dodici di questi paesi – tra cui Algeria, Cile, Cina, Marocco e Vietnam – hanno aumentato la copertura forestale di oltre il 10%, nella consapevolezza che le foreste svolgono un ruolo importante nello sviluppo agricolo sostenibile attraverso una serie di canali, tra questi il ciclo dell’acqua, la conservazione del suolo, il sequestro di carbonio, il controllo dei parassiti, influenzando il clima locale e proteggendo gli habitat per gli insetti impollinatori e per altre specie.
Secondo la Fao, la sicurezza alimentare può essere raggiunta attraverso l’intensificazione della produzione agricola e altre misure come la protezione sociale, piuttosto che attraverso l’espansione delle aree agricole a scapito delle foreste. «Ciò di cui vi è bisogno – afferma Eva Müller – è un migliore coordinamento intersettoriale delle politiche in materia di agricoltura e un maggiore coinvolgimento delle comunità locali e dei piccoli proprietari. I governi dovrebbero fornire alle comunità locali, non solo la sicurezza dei diritti di proprietà fondiaria, ma anche diritti di possesso delle foreste protette. Un contadino sa come meglio gestire le sue risorse, ma spesso non ha gli strumenti giuridici per farlo».
Mi permetto di esprimere un parere provocatorio nel merito della questione, perché non credo che questi numeri siano veri.
Se fossero veri e quando discutono di agricoltura biologica e biodinamica, questi dati non saltano mai fuori nemmeno dagli addetti ai lavori, dai commissari, dai ministri dell’agricoltura nazionali ed UE.
Ribadisco che se fossero veri, i decisionisti di questo paese dovrebbero essere tutti mandati a fare altro mestiere, perché questo non lo sanno fare, visti i risultati.
Mi voglio anche permettere di indirizzare virtualmente questo articolo e questi numeri, ribadisco se fossero veri e io non ci credo, ai vostri colleghi giornalisti di Altroconsumo, che notoriamente e pubblicamente non credono in Bio, come se fosse una fede, ma se credono a questi numeri, meritano di essere schierati dalla parte dei fedeli della deforestazione mondiale.
E gli effetti devastanti degli allevamenti intensivi? Non si parla mai di questo…vero?!
Sara’ pur vero che le foreste vengono abbattute per fare spazio all’agricoltura ma nessuno dice che la maggioranza di cereali e legumi coltivati sono destinati all’allevamento intensivo e non al consumo umano. Questo la dice lunga su quali e quanti danni siano causati dal consumo di carne.
E poi tutti a dire che siamo in troppi sul pianeta e che le risorse non bastano. Come al solito la questione è “come” usiamo queste risorse, non tanto lo spazio che occupano le coltivazioni ecc. Facciamo un giro per le campagne: quanto terreno è dedicato a frutta e verdura per esseri umani e quanto a cereali per gli allevamenti? A voi le deduzioni.