Amadori: indagati due dipendenti e sei veterinari dell’AUSL di Cesena. I Nas rilevano irregolarità su analisi e controlli per avicoli contaminati da salmonella
Amadori: indagati due dipendenti e sei veterinari dell’AUSL di Cesena. I Nas rilevano irregolarità su analisi e controlli per avicoli contaminati da salmonella
Valeria Nardi 14 Luglio 2015Sei medici veterinari dell’A.U.S.L. di Cesena e due dirigenti di Amadori sono indagati a seguito delle indagini del Nucleo Anti Sofisticazioni dei Carabinieri di Bologna. La vicenda risale allo scorso anno quando i Nas, durante dei controlli di routine su prodotti avicoli di diverse marche, riscontrano ripetute irregolarità nelle referenze dell’azienda Amadori. Nello specifico è stata rilevata la presenza di Salmonella oltre i limiti di legge nei prodotti finiti crudi. Secondo quanto riferito nel comunicato ufficiale delle autorità le “positività denotavano una carente conduzione gestionale dello stabilimento e facevano sorgere sospetti sulle attività di vigilanza e controllo dell’ufficio veterinario”. A questo punto (siamo ancora nel 2014) parte “Hell’s Chicken”, un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Forlì e condotta dagli stessi Nas, che si protrae per un paio di mesi.
Pochi giorni fa è stata notificata la conclusione delle indagini da cui sono emerse “irregolarità nella conduzione dell’attività industriale, inadempimenti e violazioni a carico dei vari veterinari pubblici incaricati del controllo e della vigilanza sanitaria”. I reati contestati ai sei veterinari pubblici sono: falso ideologico in atti pubblici, abuso d’ufficio, omissioni in atti d’ufficio e omessa comunicazione all’Autorità giudiziaria di fatti costituenti reato. Mentre i dipendenti di Amadori sono accusati di concorso per i primi due illeciti.
L’azienda di Cesena in un comunicato dichiara che “non è in atto alcun addebito nei suoi confronti in merito alla presenza di salmonella nei prodotti attualmente in distribuzione”. E si è resa disponibile a collaborare con l’Autorità Giudiziaria. Amadori sostiene che “il coinvolgimento dei funzionari dell’azienda riguarda esclusivamente aspetti formali che nulla hanno a che fare con le caratteristiche di salubrità e sicurezza dei prodotti”. Questa dichiarazione sembra decisamente azzardata se si considera che l’indagine è partita proprio da un problema di contaminazione batterica su prodotti in vendita.
Amadori non ha voluto rispondere alle nostre nostre domande volte a chiarire se i due dipendenti indagati ricoprono ancora le loro posizioni e se, dopo la contestazione dei Nas, sono state condotte delle contro analisi e gli eventuali risultati. L’ultimo punto da chiarire è se le autorità sanitarie, dopo avere rilevato l’elevata contaminazione da Salmonella hanno informato Amadori e se a questo punto sia stata avviata una campagna di ritiro dei prodotti come prevede la legge.
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Gentile giornalista,
Come è possibile attivare una campagna ritiro prodotti riguardante merce fresca messa in vendita svariati mesi fà?
Una volta rilevata la contaminazione poteva scattare il ritiro (nell’immediato ovviamente). Non sappiamo se ciò è avvenuto.
Ma di solito i risultati delle analisi per salmonella nelle carni arrivano settimane dopo il prelievo e quindi sempre quando il prodotto è abbondantemente scaduto, oltre modo la salmonella è un battere che con la cottura viene eliminato, la cosa corretta è che venisse modificata la legge e se ne consentisse la presenza (come già è per le carni fresche) anche per le preparazioni di carne, ovviamente manterrei il controllo e difivito per la Thyphimuriun e enteridis che sono due ceppi altamente patogeni, come già è per le carni fresche (regolamento 2073/2005 e successive modifiche)
Detto questo però resta l’indagine per le presunte irregolarità dei veterinari pubblici e dei dipendenti Amadori
L azienda Amadori e una delle piu controllate è ve lo posso garantire nn a caso sono più di 40 anni che da lavoro a migliaia di persone
“inadempimenti e violazioni a carico dei vari veterinari pubblici incaricati del controllo e della vigilanza sanitaria”
in una frase la piaga di questo paese, la risposta? PRIVATIZZAZIONE. si datemi del folle.
Si privatizzazione così i veterinari se li stipendia direttamente dalle aziende!
Giovanni parla correttamente, come al solito ci troviamo di fronte ad una grave lacuna normativa che danneggia produttori e controllori.
I regolamenti europei (2073 / 2005 e tutte le sue integrazioni) danno la possibilità di riscontrare la salmonella sulla pelle collo degli avicoli (5 positivi su 50 prelievi), ma per assurdo ne prevede l’assenza sulle preparazioni di carne e fino a pochi anni fa doveva essere assente anche sulla carne. Poi, ad un certo punto, il legislatore assopito si è svegliato e sfoderando l’analisi del rischio derivata dagli studi epidemiologici delle malattie trasmesse da alimenti, ha ammesso la possibilità della presenza di salmonella nelle carni avicole (tanto devono essere cotte, quindi viene eliminata) ad esclusione dei ceppi patogeni. Non credo ci voglia un genio a capire che se posso avere la salmonella sulla carne e questa la utilizzo per fare un hamburger o uno spiedino è impossibile che questi ne siano esenti!!! Spero solo che il legislatore si risvegli al più presto da questo lungo letargo per apportare le coorezioni al regolamento
Sono mai state verificate le condizioni di “vita” dei polli negli allevamenti Amadori? La salmonella non penso sia il male peggiore.
Sarà anche vero che Amadori da lavoro ad una grande quantità di persone… Ma per questo motivo non è il caso di chiudere gli occhi e fare come gli struzzi… Se ci sono violazioni che minano la salute vanno presi provvedimenti immediati….
certo… Siamo in Italia…. Più facile insabbiare…