Il bambino in pizzeria che nello spot di McDonald’s chiede un Happy Meal è scorretto perché discredita la categoria dei pizzaioli, induce in errore sulle corrette abitudini alimentari dei bambini, abusa dei naturali sentimenti dei genitori verso i figli, e gioca sulla naturale credulità e mancanza di esperienza dei piccoli in materia alimentare. Per questi motivi Il Fatto Alimentare ha inviato ieri una richiesta di censura all’Antitrust e al Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria chiedendo il blocco immediato del messaggio in onda su televisioni e anche su You Tube.
Nel video di 20 secondi si vede il cameriere di una pizzeria che chiede a una giovane coppia con bambino che tipo di cosa vogliano ordinare. Mentre mamma e papà appaiono indecisi, la richiesta è girata al piccolo che senza pensarci urla: «Happy Meal». Dopo questa risposta la scena cambia, e la famiglia festeggia la scelta.
È impensabile che passi un messaggio del genere considerando che un Happy Meal nella maggioranza dei casi comprende un hamburger, una bibita dolce, una porzione di patatine fritte e un dessert dolce (oltre 700 calorie). Si tratta di un pasto del tutto squilibrato da consumare solo in occasioni eccezionali.
È vero che l’Happy Meal può comprendere anche un hamburger, una bottiglietta di acqua minerale, una porzione di carote e uno yogurt biologico (per un totale di circa 250 kcal), ma questa combinazione viene scelta da una percentuale ridicola di bambini gli altri preferiscono il pasto con più calorie, troppi grassi e troppi zuccheri. Data la gravità della vicenda gradiremmo il blocco immediato dello spot in onda su You Tube e diverse reti televisive nazionali e un pronunciamento urgente.
È significativo che la catena più importante di fast food inserita nella lista dei principali sponsor di Expo 2015 proponga spot scorretti proprio pochi giorni prima dell’inaugurazione dell’esposizione mondiale. McDonald’s non è nuova a pubblicità ambigue e a iniziative eclatanti come il coinvolgimento dell’allora ministro dell’agricoltura Zaia o di cuochi del calibro di Gualtiero Marchesi, oppure l’abbinamento temporaneo di alcune proposte culinarie “tipiche” come la pasta Barilla, il Parmigiano Reggiano e la bresaola della Valtellina. Tutte trovate brillanti che servono a ingentilire i menu principali della catena caratterizzati da troppe calorie, troppi zuccheri e troppi grassi e dove il principale ingrediente è carne proviene da vacche a fine carriera, di qualità non proprio eccellente tanto da non essere venduta nemmeno nei supermercati.
Per la cronaca è doveroso ricordare che nel 2011 in Brasile McDonald’s è stata condannata a pagare una multa di 1,3 milioni di euro per pubblicità ingannevole. L’accusa rivolta dalla fondazione di difesa del consumatore Procon di San Paolo era di diffondere cattive abitudini alimentari ai bambini enfatizzando la presenza di un giocattolo in omaggio nella confezione dell’Happy Meal. Più di recente la catena è stata censurata su nostra richiesta per un finto articolo classificato come pubblicità mascherata sul settimanale Vanity Fair.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Paradossalmente trovo istruttivo lo spot, ci da uno spaccato della società… Alcuni genitori sono pressoché succubi dei figli e non riescono ad impartire loro nessun tipo di educazione, tanto meno quella alimentare, quindi vengono trascinati dai figli nel fast food di turno.
Oppure tali genitori non hanno affatto una cultura alimentare decente.
Purtroppo devo dare ragione principalmente a Massimo e considerare anche il fatto che, in quanto a cultura in tema di corretta alimentazione, i genitori siano messi male…
Onestamente mi pare esagerato censurare questo spot.
Bisognerebbe censurarli quasi tutti allora!
Ormai è più che chiaro che mangiare al McDonald non è salutare dal punto di vista alimentare… ma forse come in pizzeria (farina, bruciature, mozzarelle, salumi etc etc).
Bisogna mangiare bene ed educare al cibo ogni giorno !
Se c’è una eccezione ogni tanto, non credo sia così grave.
Non c’è un solo riferimento, nello spot, a valori nutrizionali (né offese ai pizzaioli e alla pizza). C’è un bambino che alla pizza preferisce l’happy meal. Fine.
Si può criticare McD per molti validi motivi, ma questo spot è solo uno come tanti, pura pubblicità, che non dà informazioni oggettive ma ci dice che qualcosa è più buono/bello/desiderabile di altro.
Concordo completamente con Lilly.
E se il bambino scegliesse in pizzeria patate fritte, cocacola e un dolce? Perchè date per scontato che il bimbo scelga il menu più GRASSO al MC donalds e la cosa più dietetica in pizzeria? io lo trovo esagerato come del resto la censura della puccilità di Rocco per le patatine e altre cavolate in Italia, poi però va in onda Saratoga, Veline e culi ovunque. La pubblicità non dice “non prendere uan pizza ma prendi l’happy meal più grasso” dice come è del resto vero che i bambini preferiscono il Mc, aimè direi ed è sempre cattiva educazione alimentare dei genitori, magari potrebbe scatenare una giusta reazione di offerta e di marketing nelle pizzerie che potrebbero anche offrire un menu BIMBI con gadget (estremizzando) cosa che al momento è ASSENTE nelle nostre pizzerie ne tantomeno lo yogurt per bimbi e l’offerta completa dell’happy meal. Di sbagliato c’è il paragone negativamente estremo che fate per MC donalds e positivamente estremo per la pizzeria.
Io credo che McDonald’s sia molto più affidabile di quasi tutti i ristoratori perché non può certo permettersi uon scandalo, parliamo di uno scandalo vero e non di affermazioni come “carne proviene da vacche a fine carriera, di qualità non proprio eccellente tanto da non essere venduta nemmeno nei supermercati.” non supportate da fonti. Con questo articolo così di parte si rende tutto sommato Mc una vittima di un attacco così eccessivo da risultare simpatica.
Federico la fonte che lei auspica sull’origine e sulla qualità della carne è Il Fatto Alimentare. McDonald’s non ha mai smentito. Se ha notizie diverse ce le faccia sapere
Si si, verissimo, io sostengo che una dieta sana e corretta sia portare i figli regolarmente nei fast food, possibilmente ogni giorno, o almeno a giorni alterni.
Sono affidabilissimi, il documentario “Supersize Me” ne è una prova…
SUPERSIZE ME:
l’ho visto e cito:
“Le abitudini alimentari di Spurlock durante l’esperimento sono state dettate da precise e severe regole:
deve mangiare tre pasti Mc Donald’s al giorno
deve assaggiare almeno una volta ogni opzione dei menu McDonald’s
non deve acquistare nulla che non sia sul menu
deve accettare di prendere il menu Super Size (ovvero quello più grande) se invitato a farlo”
Decisamente estremo e fuori luogo come riferimento direi, non esageriamo e come l’articolo estremizziamo, nessuno va in pizzeria ogni giorno come nemmeno 3 volte al giorno, ne tantomeno al Mc donald su dai, siamo seri.
Invece in America ci sono un sacco di persone che vanno nei fast food tutti i giorni o quasi, non a caso sono il popolo più obeso, e non a caso nonostante siano la nazione più ricca del mondo l’aspettativa di vita media è 4/5 anni inferiore a quella dell’Europa occidentale.
In zone tipo il Bronx non esistono supermercati o negozi alimentari nell’arco di isolati, invece ci sono fast food economici ad ogni angolo…ecco perchè ci vanno tutti i giorni in molti.
La pubblicità in questione è in onda in ITALIA e nel nostro Paese il Mc a mio avviso ha un’offerta di colazione più buona dei bar medi cinesi e italiani di Milano con Brioche di cartone, oltre ad avere panini e menu dedicati all’Italia con elementi più tipici. nessuno parla di 3 volte al giorno al Mc e ripeto anche 3 volte al giorno in pizzeria sarebbe folle.
Se la monnezza costa meno della frutta la gente che ha pochi spicci quella compra, anche perchè nessuno gli ha mai insegnato a comprare altro. Ho fatto la spesa nei supermercati USA e si vedeva subito la differenza tra un supermercato indirizzato ad un ceto più benestante rispetto a quello per la fascia bassa di reddito.
Comunque ormai il 99,9% delle pizzerie ha in menù pizza alle patatine fritte e pizza con i wurstel o con entrambe e indovinate quali sono tra i maggiori degustatori di tali leccornie?
Tra un Happy Meal a quella francamente non saprei cosa sia meglio.
L’unica cosa è che sia una tantum, il segreto è la moderazione (in tutto)
Mc Donald’s è molto probabilmente più affidabile di tanti ristoratori italiani dal punto di vista sanitario, sul resto lasciamo perdere….
Mah! A me sembra che stiamo veramente esagerando!
Non mi piace Mc e non credo che consumerò mai un pasto in un fastfood ma, a parte questo, non ritengo giusto che ogni volta che Mc Donald’s “apra bocca”, si debba gridare “all’untore”.
Siamo alle soglie del fondamentalismo alimentare!
Alla stessa stregua di tutte le multinazionali che ci propinano veleni, passandoli per alimenti, anche Mc ha il diritto di fare pubblicità a quello che vende.
E cosa dovrebbe mai dire per non scatenare l’ira funesta di tanti “achillici” bravi nutrizionisti?
Che il suo mangiare fa schifo, è dannosissimo per la salute ed è da evitare come il diavolo l’acqua santa?
Conosciamo tutti Mc Donald’s e sappiamo bene i rischi che si corrono mangiando in maniera scorretta, ma, onestamente, si vede e si sente molto peggio in televisione, verso cui bisognerebbe scagliarsi, dove spesso troneggia la stupidità, e che costituisce un vero e proprio insulto all’intelligenza delle persone. Ad esempio mi piacerebbe capire cosa facciano quei quattro mentecatti dell’orchestrina alla deriva in una zattera, che poi si bevono l’amaro in allegria come se fosse la cosa più normale del mondo, oppure fare filosofia del cosa ci può essere di più importante nella vita che chiedersi perché devo pagare quando ritiro col bancomat, per non parlare di quel poveraccio che si alza all’alba per andare a fare la spesa nel proprio supermercato dove si vende solo roba buona e genuina, svegliando la moglie, che è pure contenta. Ecco… in quest’ottica, la pubblicità di Mc Donald,s è esattamente nella media.
In fin dei conti, non dice che il suo mangiare è genuino, nutrizionalmente adeguato a grandi e piccini, ottimo per le diete a basso contenuto calorico e proteico, salutare ecc, chiede solo di preferire un Happy Meal alla pizza. E dove sarebbe lo scandalo?
concordo, il Mc tra l’altro non punta affatto sul target bambino, e non fa riferimento alla qualità della pizza vs panino ma punta sul RESPONSABILE DI ACQUISTO = genitore e sul fatto che i bambini preferiscono il MC per il suo mix di offerta, che sia il gadget che sia il prodotto o altro è così. Quando si comementa uno spot lo si può fare con opinioni da bar, quando si cita addirittura uno spot e si chiede la censura secondo me andrebbero fatte delle considerazioni di marketing importanti. Poi se mi torvate un bambino di 5 anni che si guadagna i soldi da solo e prende la macchina per andare al Mc ok, ma fino a prova contraria il resp. di acquisto è il genitore e questo è il target dello spot, non di certo i mambini e lo si vede e capsice benissimo
Concordo pienamente! O aboliamo la pubblicità come sistema (impossibile, il libero mercato è ormai quello che è) o diventiamo più critici. Io, per esempio, mangio solo biscotti del Mulino Bianco perché delle galline mi fido, non sono stupide come dicono. (Scherzo :D)
in un centro commerciale a fianco di un McDonald’s c’è un esercizio che propone hamburger che costano un 50% in più ma sono buoni (propone anche delle buone pizze …)
infatti il McDonald’s è vuoto, l’altro esercizio è sempre pieno
non ho la tv, quindi non sono bombardato dalla pubblicità: ma credo sia indicativo quanto ho descritto, i consumatori non sono del tutto deficenti
Nella mia città sono sorti svariati locali che fanno panini di qualità, hamburger compresi. In quello più chic e costoso bisogna prenotare con giorni di anticipo. 🙂
Ciò che non trovo corretto di questo spot è il fatto che si confronti l’HM con la pizza. La pizza può costituire sì un pasto veloce, economico come l’HM ma è pur sempre un prodotto tipico italiano, qualcosa che fa parte della nostra tradizione e che ci rappresenta nel mondo, è un prodotto tipico. E’ come se si volessero distruggere le nostre tradizioni a favore del junk food…
Grazie mille Roberto per questo articolo. Un intervento a dir poco doveroso. Trovo lo spot talmente scandaloso e offensivo nei confronti dei bambini, dei genitori, degli insegnanti (anche loro spesso in prima linea nel campo dell’educazione alimentare) e di chiunque ami la tradizione alimentare italiana, che viene il dubbio che si tratti di una provocazione per far parlare di sé (forti della sponsorizzazionazione expo). Faccio notare che lo spot non mostra mai il cibo del bambino, evidentemente nella convinzione che sia irrilevante: conta solo la confezione, scartabile come un regalo di Natale.