Il Ministero della salute francese risponde all’iniziativa di Carrefour che voleva introdurre etichette simil-nutrizionali – con tanto di indicazione del numero di volte al giorno in cui sarebbe consigliabile mangiare un certo alimento – promettendo l’uscita di nuove etichette tra poco più di un mese. L’idea di Carrefour è stata critica da più parti.
In una petizione ai parlamentari, pubblicato dal Journal International de Médecine, si chiede a Carrefour di abbandonare questa iniziativa, perché si tratta di un “sistema indifendibile sul piano scientifico”, dal momento che “le soglie, la forma e i messaggi sono stati decisi senza alcuna validazione concertata sul piano scientifico da parte di esperti indipendenti e dei consumatori”. Nel contestare che “l’informazione nutrizionale possa essere ridotta a un’operazione di marketing”, i firmatari della petizione fanno l’esempio di come Carrefour sta traducendo nella pratica la sua iniziativa: la pizza al formaggio è consigliata una volta al giorno, il dessert alla stracciatella due volte, i piselli in barattolo tre volte. La petizione chiede al parlamento di votare il principio di un’etichetta nutrizionale semplice ed unica, come previsto dal progetto di legge sulla salute pubblica, adottando il metodo delle soglie indicate da cinque colori. La petizione è stata promossa da esperti e associazioni di varie specialità mediche, da associazioni di consumatori e di pazienti.
Questa situazione ha sollecitato gli organi ufficiali che, con l’appoggio di vari enti di ricerca nutrizionale e dell’agenzia per la sicurezza alimentare ANSES, hanno inserito questa iniziativa nell’ambito di un piano sanitario nazionale.
Secondo quanto annunciato dal Ministro per la salute Marisol Touraine, nel giro di poche settimane saranno disponibili le etichette ufficiali, non obbligatorie ma caldamente consigliate, studiate per aiutare i consumatori a fare scelte più consapevoli, e per spingere i produttori a migliorare la composizione degli alimenti. L’etichetta sarà uguale per tutti, e ricavata in base alle tabelle nutrizionali già presenti negli imballaggi. Sarà elaborata in base alla presenza di zuccheri semplici, grassi saturi, sale, apporto calorico e potrà essere di uno tra cinque colori, dal verde, per gli alimenti più sani e consigliato, al rosso vivo, per quelli che sarebbe meglio limitare il più possibile, con tutte le sfumature intermedie (giallo, arancio e fucsia).
Probabilmente senza averne alcuna intenzione, il gruppo Carrefour ha accelerato le decisioni ministeriali. In seguito all’avvio delle etichette personalizzate, la Société Francaise de Nutrition aveva infatti richiesto con urgenza un sistema unico di etichettatura, mentre la Société Francaise de santé Publique, che aveva lanciato una petizione on line contro Carrefour, aveva raccolto in un solo giorno oltre 25.000 firme, a riprova della grande attenzione dell’opinione pubblica. Dopo meno di un mese, è arrivato l’annuncio dell’adozione dei colori standardizzati basati su evidenze scientifiche (una delle critiche a Carrefour era stata proprio la carenza di prove affidabili sulle indicazioni). Questo sistema è stato studiato per aiutare i soggetti più deboli, spesso meno istruiti, ed è quindi semplice e di immediata comprensione. In questo modo, hanno sottolineato diversi commentatori, si ottiene anche un altro risultato: quello di porre i consumatori al riparo da iniziative estemporanee, non suffragate da prove e non necessariamente dettate dal desiderio di migliorarne la salute.
Agnese Codignola e Beniamino Bonardi
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Giornalista scientifica