Uno studio dell’Università di Harvard, pubblicato dal Bulletin of Insectology, ha confermato i sospetti sulla responsabilità degli insetticidi neonicotinoidi nella moria delle api registrata nell’ultimo decennio e che solleva preoccupazioni dal momento che tre quarti delle coltivazioni alimentari nel mondo richiedono l’impollinazione.
I ricercatori hanno esaminato il comportamento di diciotto colonie api in tre zone del Massachusetts tra l’ottobre 2012 e l’aprile 2013. In ogni zona, due colonie sono state trattate con l’imidacloprid e due con il clothianidin, due insetticidi neonicotinoidi, mentre altre due colonie sono state tenute al riparo dal contatto con insetticidi.
In metà delle colonie trattate con gli insetticidi si è riscontrata la sindrome dello spopolamento degli alveari (Colony Collapse Disorder), che si manifesta con la scomparsa delle api adulte, che vanno a morire lontano dall’alveare durante l’inverno. Questa sindrome non è stata registrata in nessuna colonia di quelle al riparo dagli insetticidi, che al contrario si sono ripopolate. Solo una di queste ultime è andata persa, perché è stata colpita da un fungo parassita, ma in questo caso le api sono morte all’interno dell’alveare. Nel dicembre 2012, l’Unione europea ha vietato l’uso di tre insetticidi neonicotinoidi per due anni, mentre gli Stati Uniti non hanno ancora adottato alcun provvedimento restrittivo.
Beniamino Bonardi
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