La rivincita dei polli: i dati in tempo reale sulla produzione di cibo nel mondo vedono i volatili al primo posto con quasi 2000 capi al secondo. Nella lista anche Coca-Cola e birra
La rivincita dei polli: i dati in tempo reale sulla produzione di cibo nel mondo vedono i volatili al primo posto con quasi 2000 capi al secondo. Nella lista anche Coca-Cola e birra
Eleonora Viganò 4 Marzo 2014In testa alla classifica di Poodwaddle – un sito che in tempo reale presenta i dati sulla produzione di cibo, sulla macellazione di animali da reddito e altre informazioni su ambiente , mortalità … – ci sono i polli. Il sistema di calcolo è basato sulle statistiche FAO del 2011 e permette di ottenere stime affidabili riferiti a uno spazio temporale preciso (ora, giorno, settimana, mese, anno).
Collegandosi al sito è possibile rendersi conto non solo della quantità di animali, o di prodotti alimentari come il latte e i cereali che si consumano in tempo reale, ma anche della velocità con cui si aggiornano i numeri. A prima vista il sistema fa quasi sorridere, ma dietro alla tabella in continuo movimento si nascondono dati impressionanti sul consumo di carne e di cibo. In un secondo gli animali macellati raggiungono quota 2000, le anatre sono un centinaio, 60 i maiali e una ventina le pecore.
Un approfondimento interessante sulle tecniche di allevamento industriale si trova nella relazione annuale dell’atlante della carne – Meat Atlas – pubblicata nel 2013 e nel 2014 (in inglese e in tedesco) dalla Heinrich Böll Foundation di Berlino e dall’associazione Friends of the Earth Europe di Brussels, dedicata. L’atlante ha lo scopo di informare i consumatori sulle conseguenze che il consumo di carne determina su fattori come: la povertà globale, il cambiamento climatico, il benessere animale, la biodiversità e la migrazione dei lavoratori.
Neltesto si dice che entro il 2020 verranno prodotte nel mondo 124 milioni di tonnellate di pollame, pari a un incremento del 25% rispetto al 2010. Il primato di questa crescita spetta alla Cina con un aumento della produzione pari al 37%, seguito dal Brasile con un 28% di incremento sempre in dieci anni. Stati Uniti ed Europa invece avranno un aumento più limitato, pari rispettivamente al 16% e al 4%. L’Asia resta la capofila per la produzione di polli, e si prevede da qui al 2050 un incremento nei consumi di circa sette volte. L’amento della richiesta interesserà soprattutto l’India, che passerà da 1,05 a 9,92 milioni di tonnellate l’anno. Nella mappa riportata in fondo all’articolo è possibile farsi un’idea dei kg di pollo consumati a persona nel 2012: in Europa consumiamo quasi 24 kg del volatile a testa. In Italia i dati a disposizione provengono dalla Unione Nazionale Avicoltura e parlano di 12 Kg pro capite per l’anno 2011, mentre nel 1968 se ne consumavano 7 kg. In Italia la crescita nel consumo ha subìto un calo nel 2005 per i timori sull’aviaria.
redazione Il Fatto Alimentare
RIVINCITA? come se i polli fossero contenti di essere le bestie ammazzate in maggior numero.
– commento ironico, chiaramente –
Ironico come il titolo, ovviamente!
temo che il titolo non volesse essere assolutamente ironico.
qualcuno ha letto l’articolo MEAT ATLAS? c’è una parte dell’articolo in cui si evidenzia “European sales of antimicrobial agents for food-producing animals”
Quantità di antibiotici venduti/utilizzati nella produzione
“Sales in milligrams per kilogram of meat stock
biomass, 2011, including horses”
In europa, l’Italia pare che è al secondo posto purtroppo! 370milligrammi per kilo!!