Da McDonald’s arriva l’hamburger di lusso fatto con carne di Chianina IGP dell’Appennino, ma solo per tre settimane. La solita operazione di marketing per migliorare l’immagine del fast food
Da McDonald’s arriva l’hamburger di lusso fatto con carne di Chianina IGP dell’Appennino, ma solo per tre settimane. La solita operazione di marketing per migliorare l’immagine del fast food
Roberto La Pira 10 Ottobre 2013Tra tre settimane McDonald’s inizia la vendita di un hamburger di lusso ottenuto con vitelloni di vera razza Chianina IGP. Non è uno scherzo, ma una delle tante trovate intelligenti escogitate per nobilitare l’immagine dell’hamburger. Nel 2010 c’è stato lo scoop del Ministro delle politiche agricole Luca Zaia con il grembiulino che dava il patrocinio a McItaly, il primo hamburger al mondo certificato da un ministero. La carrellata dei personaggi illustri fa registrare anche la presenza spot del famoso chef Gualtiero Marchesi con alcuni panini d’autore. Nella lista dei momenti cult c’è anche la scelta di utilizzare ingredienti di lusso come il Parmigiano Reggiano, la Bresaola della Valtellina ecc.
L’accordo stipulato da zio Mac con il Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino centrale, prevede la fornitura di circa 400 capi di razza Chianina da trasformare in hamburger. La novità è importante per diversi motivi. La carne di vitellone del Consorzio è un prodotto di alta qualità rispetto alla materia prima attualmente in uso. Si tratta di animali giovani (meno di 24 mesi) nati, cresciuti e macellati nelle regioni del centro Italia, e sottoposti a regole precise per quanto riguarda l’alimentazione. Gli animali inoltre sono allevati anche al pascolo e hanno ottenuto dall’UE il marchio IGP, ovvero Indicazione geografia protetta in virtù di un rigoroso disciplinare. Un’altra buona notizia è che per la preparazione degli hamburger di lusso non viene utilizzata solo la parte anteriore dell’animale (la meno pregiata), ma anche il posteriore da cui viene tolto il filetto e la lombata (le costine della fiorentina per intenderci).
Per capire la differenza tra l’hamburger standard e quello di Chianina, bisogna sapere che McDonald’s usa l’anteriore di vacca, di animali di 4-6 anni con scarso valore commerciale perchè hanno partorito diverse volte e i muscoli risultano legnosi. Per questo motivo la carne di mucca è usata per la produzione di salumi o ripieni e non non si trova nei supermercati o in macelleria. In altre parole la carne di zio Mac, pur essendo ugualmente nutriente, costa poco ed è funzionale alla filiera dell’allevamento.
C’è un ultimo particolare da ricordare, l’hamburger di lusso sarà venduto solo per tre settimane e il prezzo sarà probabilmente troppo elevato per gli abituali frequentatori dei fast-food. Siamo di fronte all’ennesima operazione di marketing che questa volta ha però un risvolto interessante, perchè farà conoscere una bella realtà del made in Italy come quella del Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Ma quando hamburgher vegano ?
La solita operazione di marketing poi alla fine kissa cosa ci mettono dentro…intanto il prezzo aumenterà ed a vigilare non ci sarà nessuno…….
Frasi fatte e qualunquiste.
Se tutti i produttori avessero la stessa cura di McDonald’s relativamente alla sicurezza alimentare vivremmo in una botte di ferro.
Probabilmente intendeva vigilare su quale carne venga utilizzata…
vigilare sui prezzi, roba da socialismo reale
I miei complimenti per il commento di Alessandro.
Spesso si denigra ciò che non si ha la volontà di raggiungere: se si conoscessero le procedure di controllo di Mc Donald’s, come di altre industrie, non si proferirebbe parola.