La lettera sulla sicurezza dei contenitori per extra vergine
Conservare l’olio di oliva extra vergine in taniche di acciaio inox alimentare è un’operazione a norma che spesso i frantoi fanno; ma il rubinetto di estrazione dell’olio per essere a norma dovrebbe avere guarnizioni o in teflon (materiale che risulta inerte nei confronti dell’olio – acido grasso) o in perfluoroelastomero (approvato dalla FDA se proprio vogliamo fare le cose fatte bene) materiale adatto agli acidi grassi di natura alimentare, altri tipi di guarnizioni a tenuta stagna come gli ORING NERI realizzati in Gomma nitrilica NBR a mio avviso non sono a norma! Gli acidi grassi come ben sapete sono capaci di disciogliere sostanze di natura lipofila.
C’è pero un problema, i rubinetti realizzati in acciaio inox che hanno guarnizioni adatte per contenere liquidi a base acquosa, sono venduti come adatti per uso alimentare perché i fornitori li indicano come tali. Essendo l’olio un “liquido” per associazione di idee si pensa che il contenitore vada bene anche per l’olio.
Ho smontato e comperato diversi rubinetti in questione e ho osservato che solo poche aziende utilizzano guarnizioni in perfluoroelastomero forse perché sono molto più costose della gomma nitrilica NBR. Ma la salute vale molto di più di una guarnizione.
Emanuele Giorgini
Risponde Alberto Grimelli, direttore di Teatro Naturale
Come al solito si confonde olio e acidi grassi… L’olio extra vergine di oliva al 97-98% è composto da trigliceridi, non da acidi grassi. Gli acidi grassi liberi nell’extra vergine rappresentano lo 0,8% e sono oltrettutto considerati acidi deboli. La gomma nitrile NBR, a quanto mi consta dalla letteratura, viene consigliata per l’elevata resistenza agli oli e grassi. È per questo che viene spesso utilizzata come guarnizione per vari tipi di oli minerali e lubrificanti. Inoltre è atossica, ovvero non rilascia composti indesiderati, e quindi adatta anche agli alimenti.
Ha un difetto però, la bassa resistenza a temperature al di fuori del range -40°C e +120°C. Questo intervallo soddisfa ampiamente le esigenze tecnologiche dell’olio extra vergine che – tranne nel caso della deodorazione, che è un’operazione comunque illegale – non raggiunge mai temperature sopra i 100°C. In particolare sono adatte all’olio le guarnizioni NBR ad alto tenore di acrilnitrile (fino al 50%) perchè aumenta la resistenza ad oli e grassi ma diminuisce la resistenza alle temperature minime.
Se vogliamo trovare un difetto alla gomma nitrile, è la scarsa resistenza alle radiazioni UV, agli agenti atmosferici e invecchia rapidamente. Per questo motivo è comunque consigliabile sostituire le guarnizioni ogni anno prima della campagna olearia.
Alberto Grimelli direttore Teatro Naturale
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Buonasera . ho l’impressione che si sia partiti da un dubbio più che legittimo legato all’utilizzo della gomma nitrilica , per arrivare ad una affermazione di senso assolutistico non completamente accettabile . Chiunque operi nel mondo dei MOCA , sa perfettamente che per verificare l’idoneità dei materiali al contatto con alimenti grassi occorre utilizzare come simulante l’olio di oliva rettificato . Quindi non mi sembra corretto dire ” come al solito si confonde …” . La legge prevede questo tipo di simulante . Ai dubbi iniziali, potremmo inoltre aggiungere il problema che la normativa sugli elastomeri ha avuto uno stop ormai venti anni fa , congelando di conseguenza anche la situazione tecnologica ad una “fotografia” spesso non più reale. Nel mio lavoro quotidiano trovo spesso problemi in relazione al corretto utilizzo di elastomeri in ambito food contact. Solitamente si trovano materiali senza alcuna evidenza di conformità legislativa in riferimento alla normativa nazionale ( generiche dichiarazioni “conforme FDA” non supportate da test ) , estrema leggerezza nella scelta di guarnizioni e tubi senza valutare la reale condizioni di utilizzo . Questo approccio degli utilizzatori finali , spesso rende vano lo sforzo degli operatori del settore elastomeri che mantengono i propri prodotti conformi alla normativa anche attraverso investimenti e costi maggiori . Riassumendo : il dubbio è più che lecito e potremmo anche chiederci se è utile avere le guarnizioni nere …
Gentile Alberto Grimelli forse lei confonde la necessità di educazione alimentare che è necessario fare al pubblico meno esperto in materia, e dimentica che sono i dubbi che ci fanno andare a fondo sulle cose e stimolano la ricerca scientifica!!! scarsa in italia. Non è sufficiente a mio avviso liquidare con una certa superficialità tale argomento .Ho apprezzato invece l’intervento di Sergio Nestori. La percentuale di acidi grassi dello 0,8% non va trascurata nei confronti di molte specie tossiche che possono essere comunque rilasciate da certi materiali. Facciamo un esempio ci sono gomme realizzate con il “nero fumo – nero carbonio” che deriva dalla combustione incompleta di prodotti petroliferi pesanti quali, catrame di carbon fossile, catrame ottenuto dal cracking dell’etilene, o da grassi ed oli vegetali.
Viuene utilizzato per il 70% nell’industria della gomma. Il maggior impiego è come pigmento per il rinforzamento della gomma e dei prodotti plastici.
L’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), ha valutato che il “nero carbonio è probabilmente cancerogeno (Lista delle sostanze cancerogene IARC Gruppo 2B | Gruppo 2B)”. Le guarnizioni in NBR sono indicate SOLO PER OLI MINERALI..!! Mi specifica la letteratura che ha trovato così vediamo anche la veridicità degli studi scientifici pubblicati? Cordialmente Emanuele Giorgini
molto molto interessante !!! ma se parlaste anche di olio
non sarebbe meglio ?
Attendiamo con ansia gli studi scientifici dell’esperto. Che ognuno faccia “bene” almeno il proprio mestiere.
Qui mi sembra un 2-0 con abbandono del campo da parte di Alberto Grimelli. Oggi è la domenica del calcio.