Una cesta di funghi Cantharellus cibarius, detti galletti

Nel 2024 l’Ispettorato micologico dell’Usl Toscana centro ha registrato 22 casi confermati di intossicazioni da funghi, a fronte delle 32 consulenze richieste per sospetti episodi. Si tratta di un dato in calo rispetto agli anni precedenti (35 casi nel 2023 e ben 78 nel 2022), ma che conferma come la raccolta dei funghi spontanei resti un’attività ad alto rischio se non svolta con le dovute cautele. Sul territorio dell’Usl Toscana centro i 22 episodi di intossicazione si sono distribuiti così: 6 a Prato, 8 a Firenze, 2 a Figline e Incisa Valdarno, 3 nell’Empolese, 2 nel Mugello e 1 a Bagno a Ripoli.

Nella maggior parte dei casi i funghi erano stati raccolti direttamente dagli stessi consumatori, mentre in due circostanze provenivano da donazioni di conoscenti. La specie più frequentemente individuata come responsabile dei sintomi è stata l’Omphalotus olearius, fungo tossico che può essere facilmente confuso con il Cantharellus cibarius, noto al pubblico con tanti nomi diversi, tra cui ‘galletto’, ‘gallinaccio’ e ‘finferlo’, e perfettamente commestibile.

Alcuni funghi Omphalotus olearius (tossici) in un bosco
I funghi Omphalotus olearius, molto tossici, sono facilmente riconoscibili per il colore arancione

Il ruolo degli sportelli micologici

Per prevenire nuove intossicazioni, l’Usl Toscana centro ricorda che sono attivi anche nel 2025 gli sportelli micologici gratuiti, dove i cittadini possono portare i funghi raccolti per un’identificazione sicura prima del consumo. Solo nel 2024 gli sportelli hanno rilasciato 836 certificati di commestibilità, in aumento rispetto ai 338 del 2023, ma in linea con gli anni di maggiore produzione (940 nel 2022).

I funghi sono un tesoro del nostro territorio, ma ogni anno si verificano intossicazioni dovute a superficialità o scarsa conoscenza – sottolinea Guendalina Allodi, direttrice dell’Unità funzionale Produzioni primarie vegetali e raccolta dei prodotti selvatici –. Nessun metodo empirico, né le app di riconoscimento, possono sostituire il giudizio di un micologo. L’unica strategia sicura è far controllare i funghi ai nostri sportelli”.

Un fungo galletto nel sottobosco
I Cantharellus cibarius sono tra i funghi commestibili più conosciuti e apprezzati

Secondo Giovanni Nardone, direttore del Dipartimento di Prevenzione, la raccolta non comporta solo rischi legati al consumo: “È fondamentale adottare buone regole di sicurezza anche durante l’attività nei boschi, consultando il bollettino meteo, evitando di andare da soli, indossando calzature adeguate e rispettando l’ambiente”.

Una stagione promettente per i funghi

Le piogge e le temperature miti hanno favorito l’avvio della stagione 2025 della raccolta. Un’occasione attesa da appassionati e cercatori, ma che richiede prudenza: alcune specie tossiche sono difficili da distinguere anche per i raccoglitori esperti, e non mancano i casi di intossicazione legati a funghi commestibili conservati o cucinati in modo scorretto.

Dall’inizio della stagione, infatti, l’USL Toscana Centro ha già registrato una quindicina di casi di intossicazione, ha dichiarato al Corriere Fiorentino Allodi, e anche quest’anno circa una persona su tre tra quelle che si sono sentite male avevano mangiato l’Onfalotus olearius. Sul sito dell’Usl Toscana centro sono disponibili sedi e orari degli sportelli micologici.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, iStock

Giallone 03.07.2025 dona ora

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Azul98
30 Settembre 2025 14:48

I funghi vanno raccolti previa domanda al gruppo forestale o centro micologico della zona, in numero limitato, e non insieme, sempre separati, per evitare eventuali contatti con eventuali funghi pericolosi, anche nella cottura,che possono essere innocui durante la raccolta, o parzialmente tossici, dopo una verifica agli organi competenti, centro micologico o prevenzione fornito dal’Asl locale, se il raccolto è commestibile e in regola con le norme di raccolta fissate dalla regione di appartenenza o comprensorio si possono usare per pietanze altrimenti scattano o lo scarto se contaminati o le multe se in eccesso, perché le normative vigenti sono sempre più severe a riguardo, per esempio in molte zone max 10 funghi per raccolta, altrimenti sarebbe la spogliazione di specie autoctone che stanno scomparendo per troppa leggerezza usata nel passato.

Flavio
Flavio
30 Settembre 2025 16:49

Purtroppo sempre più persone, non adeguatamente preparate, vanno a cercare funghi utilizzando l’intelligenza artificiale o varie App che assicurano l’individuazione delle diverse specie di funghi. Ma questi non sono per niente metodi sicuri. Mio figlio, esperto micologo, mi ha mostrato l’uso di questi strumenti, su una trentina di specie di funghi diversi. Tale test ha dato esito corretto su una percentuale ben lontana dal 100%. Ed anche sulle tipologie di funghi più comuni talvolta sbaglia in oltre il 10% dei casi.
È quindi chiaro che, se non si ha avuta una formazione molto accurata (seguita da una adeguata pratica selettiva in affiancamento possibilmente con periti micologi) il rischio può essere fatale.