Oltre l’enorme danno, la crudele e insensata beffa. L’amministrazione Trump, che ha praticamente cancellato quella che era una delle più importanti agenzie umanitarie del mondo, USAID, condannando alla morte per fame e malattie milioni di persone, ha iniziato l’incenerimento di oltre 550 tonnellate di biscotti iperproteici.
Le razioni erano state acquistate per 800.000 dollari verso la fine del mandato di Joe Biden ma ora, non essendoci neppure più il personale indispensabile per gestire la cessione ad altri organismi umanitari, sono arrivate a scadenza, e saranno quindi bruciate, con una spesa ulteriore di 130.000 dollari dei contribuenti americani. Ma quelle confezioni di biscotti avrebbero potuto salvare dalla morte per fame 1,5 milioni di bambini per una settimana, se solo ci fosse stata la volontà almeno di non arrivare alla scadenza senza averle cedute o regalate ad altri.
Il DOGE
A denunciare l’insopportabile, ennesimo gesto disumano, la cui responsabilità è da attribuire primariamente al DOGE (Dipartimento per l’Efficienza Governativa) creato da Elon Musk, e ai suoi tagli lineari, è Hana Kiros della rivista The Atlantic, che ha citato numerose fonti interne sia a USAID che ad altre agenzie governative coinvolte, tutte anonime per timore delle ritorsioni di Trump (un’altra specialità dell’amministrazione).
I biscotti ad alto contenuto energetico, ricchi di proteine e grassi, sono stati molto utilizzati negli ultimi anni, perché permettono di mantenere in vita persone in situazioni di emergenza come una guerra o una calamità naturale per diversi giorni, in attesa di accedere a cibo vero. A causa delle loro caratteristiche, però, arrivano a scadenza relativamente in fretta e irrancidiscono, soprattutto se conservati in luoghi caldi. A quel punto, non possono essere utilizzati neppure per gli animali. In questo caso, erano in un capannone a Dubai, in attesa di partire per la destinazione, e lì saranno distrutti, nonostante tutti i tentativi di non arrivare a tanto.

Richieste inascoltate
Già dai primi mesi di gennaio, secondo quanto hanno riferito le fonti, i dipendenti governativi avevano inviato numerose richieste e segnalazioni al governo affinché fosse organizzata la distribuzione o la cessione al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, con il quale USAID aveva sempre gestito questo tipo di iniziative. Nessuno, però, ha mai ricevuto risposta, al punto che non ci sono prove che le richieste siano mai state vagliate.
Da quando USAID – o per meglio dire quel pochissimo che ne resta – è stato inglobato nel Dipartimento di Stato, nessun funzionario (tra gli sparuti rimasti) può spendere un dollaro o prendere decisioni senza prima l’autorizzazione del responsabile. Il quale, oltretutto, è già cambiato, e non in meglio. Da gennaio ad aprile è stato Pete Marocco, che aveva alle spalle anni di esperienza nel campo, ma a lui in maggio è subentrato il ventottenne Jeremy P. Lewin, laureato in giurisprudenza e noto per aver postato diversi commenti apertamente razzisti e violenti in passato, come denunciato da Rolling Stones.
Lewin, tipico esponente della nuova era Trump, giovanissimo, del tutto inesperto e inadatto al ruolo, ma conosciuto come influencer di estrema destra, evidentemente, aveva di meglio da fare che occuparsi dei biscotti, e non ha mai risposto. E la scadenza è arrivata, nonostante il Segretario di Stato Marco Rubio si fosse impegnato pubblicamente a non buttare via questi alimenti di emergenza. Anche se l’ordine di eliminazione, in realtà, era già partito (Rubio, con un atteggiamento tipicamente trumpiano, ha mentito).
Le scuse di Trump
Originariamente i biscotti erano destinati ai bambini dell’Afghanistan e del Pakistan. Si è detto che non è stato dato il via libera in Afghanistan per lo stesso motivo per cui lo stato di Israele lascia che i palestinesi muoiano di fame, e cioè che le razioni sarebbero potute finire in mano agli integralisti islamici. Tuttavia, è evidente che questa scusa, utilizzata anche per eliminare gli aiuti allo Yemen, non regge. In Afghanistan, data la particolare situazione del paese, al momento pacifico, non si può intervenire se non trattando con i Taliban. Il Programma Alimentare Mondiale ha già affermato di poter assistere solo un decimo degli afgani rispetto a prima, per il venir meno di USAID, con la conseguenza che 58 milioni di persone sono a rischio di morte o di carestia estrema.
E non regge in Pakistan, dove non c’è alcun rischio di quel tipo. Anche se così fosse, nel mondo ci sono più di 50 paesi in guerra, e nei conflitti la fame è una delle principali cause di morte: i biscotti di Biden avrebbero potuto salvare molte vite anche altrove.
Secondo le testimonianze raccolte dall’Atlantic, che ha parlato con alcuni funzionari che hanno lavorato per decenni per USAID, non è mai successo nulla del genere. In passato, qualche partita è andata persa per esempio perché conservata al sole, o per il sopraggiungere di un’alluvione o, ancora, per un attacco di qualche gruppo armato. Ma si è sempre trattato di piccole partite, mai di quantitativi così elevati e pronti per essere distribuiti.
È solo l’inizio
Il caso dei biscotti, senza precedenti, potrebbe essere solo il primo di una triste serie. Nell’anno fiscale 2023 USAID ha acquistato oltre un milione di tonnellate di cibo umanitario da produttori americani, a loro volta vittime dei tagli delle commesse. Al momento migliaia di scatoloni di pasti stanno andando incontro all’irrancidimento nei depositi americani e almeno 60.000 tonnellate stanno facendo lo stesso nei magazzini di numerosi paesi, dai quali prima erano smistati.
Tra questi, 16.000 tonnellate di piselli, olio e cereali immagazzinate a Gibuti e pronte per la distribuzione al Sudan, uno dei paesi più poveri del mondo, flagellato da due decenni una guerra che ha fatto decine di migliaia di morti, e in altri paesi del Corno d’Africa. Manca il personale, e mancano gli ordini esecutivi su come comportarsi. Il risultato è la paralisi, come hanno testimoniato diversi dipendenti. Ciò significa che anche se ci fossero nuovi ordini – e al momento non ci sono prove del fatto che sia così, anche se il Dipartimento di Stato e Marco Rubio hanno affermato di averne effettuati (altra menzogna?) – probabilmente non arriverebbero a destinazione, perché nessuno potrebbe gestire le derrate.
Musk è già andato via. Tuttavia, se ci fosse ancora, sarebbe interessante chiedergli dove sarebbe l’efficienza, dal momento che si tratta di cibo americano, prodotto da americani che per decenni hanno prosperato grazie a questi ordini, e pagato dai contribuenti americani. Che sarà ora incenerito a spese degli americani. Domande sulla disumanità e l’insensatezza ingiustificabile di queste decisioni cadrebbero nel vuoto.
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, iStock
Giornalista scientifica



gli USA non sono più un paese democratico. guidato da un complottista, c’è solo da attendersi il peggio del peggio.
..invece in Europa si sta bene?? Il commissario europeo che vuole escludere i tedeschi di dx di AFD è democrazia? Rifare le elezioni in Romania, perchè ha vinto un candidato non gradito a Bruxelles va bene? Voler escludere la dx in Olanda dalle elezioni è democrazia? Dire, da un ministro francese, che vigilerà sui diritti umani in Italia, perche vince il cdx, è democratico?
È incredibile e vergognoso quello che, grazie a voi, veniamo a sapere con questo articolo; il governo Trump non smette di stupire, in negativo. Gli Stati Uniti, con questo governo, sono allo sbando ed il resto del mondo, sempre influenzato dalle politiche americane, pure. In Italia, con gli estimatori che ha e che ben conosciamo, siamo totalmente proni fino al servilismo. Boicottiamo i prodotti americani!
Chi non ha un IPhone,Un Apple anche rigenerato,chi non ha i Jeans ,che sono stati esportati dagli USA dai primi anni 60/70,e sono solo piccoli esempi, i supermercati gli hanno inventati loro.Il Problema è che Trump inseme a Vance e Kristy Noemi, stanno andando verso un nuovo Mcartisismo più ancora autoritario del previsto.
Non ho un iPhone né un prodotto Apple in casa (e mai l’ho avuto, in soli due casi ho pensato al prodotto di Cupertino, ma mai acquistato principalmente per ragioni software e ormai abitudine di ambiente…), ovviamente non si mette in discussione l’influenza americana sull’occidente, ma al momento mi sembra decisamente un modello in forte crisi e pieno di tentativi di un governo di renderlo grande, fallendo su aspetti importanti come quello dell’articolo.
Semplicemente, è il caso più emblematico del fallimento della politica e di chi la fa, senza distinzioni di parte e colore, anche qui in Europa…
Che tristezza, che disgusto. E aggiungiamoci che hanno mandato al massacro l’Ucraina per le loro brame espansioniste, che sostengono il genocidio in cambio di una bella spiaggia turistica e che presto l’Europa sarà in guerra contro la Russia perché gli Stati Uniti agiscono sempre per interposto soggetto. I nostri governi sono consenzienti. Non ci sono più parole per descrivere l’orrore al quale stiamo assistendo, solo sgomento.
Il mio primo pensiero, impulsivo e cretino, me ne rendo conto, è stato quello di pensare che nell’inceneritore sarebbero dovuti finire ben “altri” e tanti….Risparmiatemi questa battuta infelice ma davanti a chi ha il potere di fare e invece resta a guardare, non può che salire la rabbia e lo sgomento. Il sentirsi impotenti davanti alle guerre e stragi compiute nelle varie parti del mondo da parte di personaggi privi di empatia e votati al potere in ogni sua forma, al dominio e prostrati al dio denaro ci rendono spettatori di queste crudeli ingiustizie che purtroppo resteranno impunite. Anche se dal basso, di noi semplici cittadini, cerchiamo in vari modi, di far sentire la nostra voce di fronte a tanti genocidi (si può dire?) visto che si disquisisce tanto sul termine e si cerca la parola più consona per determinare le stragi compiute sull’umanità nel mondo intero, rimaniamo inascoltati e totalmente ignorati. Sono sicura che tante persone, come me, si sentono in colpa quando, nelle nostre cucine, davanti ad un piatto pieno di cibo., scorrono in tv le immagini sconvolgenti di chi chiede cibo, quelle immagini di bambini denutriti, mani tese con le scodelle ad elemosinare un mestolo di cereali, e rischiare la vita per una sacco di farina, sale la vergogna e il groppo in gola. Ma non siamo noi a doverci vergognare ma quei personaggi arroganti, secondo loro protetti in nome del loro rispettivo Dio, che possono togliere a loro piacere la libertà o la vita. Stiamo regredendo, mentalmente e culturalmente- Avrei ancora tanto da scrivere, ma mi fermo qui, ricordando una metafora: “nella lotta tra due pachidermi è sempre l’erba che rimane schiacciata”. Faccio mia questa: “più conosco gli uomini e più amo gli animali”.
Questa è la logica capitalistica sia della gestione Biden sia della gestione Trump. Invece di cercare i eliminare le cause della povertà e della malnutrizione in zone dove il colonialismo ha fatto da padrone si costruiscono centri di distribuzione di alimenti (azione utilissima ma non risolutiva) che però hanno anche funzioni di asservimento e cooptazione. Poi arriva quello che dichiara e svela tale azione e distrugge tutto non per dirittura morale (in realtà avrebbe potuto girare ad altre associazioni gli alimenti) ma perché il suo obiettivo non è quello di rimediare ad una azione scorretta ed inumana ma è quello di danneggiare i suoi oppositori politici;